Il ministero della Salute sta pensando di posticipare la vaccinazione stagionale per evitare contrapposizioni con quella legata al virus dell'influenza A. Lo ha affermato il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio. Che ha aggiunto: “nelle due fasi il piano di vaccinazione riguarderà il 40% della popolazione cioè circa 24 milioni di persone.
Un capitolo a parte è rappresentato dalle donne incinte e dalla popolazione tra i due e i 18 anni di età, su cui ''i test sono ancora incompleti. Abbiamo incaricato - ha detto Fazio - l'Istituto superiore di sanità di eseguire uno studio ad hoc su queste categorie''. “I vaccini saranno a carico delle strutture pubbliche - precisa Fazio – E’ stato infatti firmato un accordo quadro con i medici di famiglia e i pediatri grazie al quale potranno collaborare al piano vaccinale su richiesta delle regioni''. Il coinvolgimento dei medici di famiglia e dei pediatri, sottolinea Fazio, ''non sarà solo sui vaccini ma anche sul trattamento e riconoscimento del virus''.
Nella prima fase, la priorità per la somministrazione del vaccino contro l'influenza A sarà data agli appartenenti ai servizi essenziali. Il piano pandemico messo a punto dagli esperti e che sarà trasmesso alle Regioni, sempre secondo le fonti, prevede che a partire dalla metà di ottobre dovranno infatti essere vaccinati tutti gli appartenenti ai servizi essenziali: militari e forze di polizia, dunque, ma anche medici, vigili del fuoco, personale di aziende che garantiscono servizi pubblici in modo da garantire il funzionamento dello Stato anche in caso di emergenza. Solo quando tutti gli appartenenti a questi servizi saranno immunizzati si procederà a somministrare il vaccino alla popolazione. Al termine della profilassi - prevista in due fasi, la prima da metà ottobre a dicembre, la seconda tra gennaio e febbraio - sarà stato vaccinato circa il 40% della popolazione. Su questo problema scendono in campo anche i geriatri: “Occorre vaccinare subito le persone dai 65 anni in su che soffrono di malattie croniche ''pneumo-cardio-metaboliche'' o che già sono prese in carico dalle residenze sanitarie assistenziali. E pure gli 'over 85', anche se in buona salute. E' la richiesta avanzata dalla Sigg (Società italiana di Gerontologia e Geriatria) al viceministro della Salute Ferruccio Fazio per fronteggiare l'arrivo dell'influenza A. In una lettera al titolare della Salute, Niccolò Marchionni, ordinario di Geriatria dell'Università di Firenze e presidente della Sigg, sottolinea come gli anziani siano colpiti ''in numero inferiore rispetto ai più giovani, ma esposti a maggiori rischi di complicanze anche potenzialmente fatali'', così come dimostrano ''i dati epidemiologici internazionali'' sulla pandemia.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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