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Fazio, l’influenza A è più leggera del previsto

Medicina Generale Silvio Campione | 09/09/2009 20:29

E' tempo di evitare inutili allarmismi, perché il virus dell'influenza A è "più leggero del previsto" e "non desta particolari motivi di preoccupazione". Le scuole, dunque, partiranno regolarmente e non saranno chiuse in maniera generalizzata, e le vacanze di Natale non subiranno modifiche. Quanto ai più giovani potranno dormire sonni tranquilli: i baci all'interno degli istituti non saranno vietati e in merito non sarà presa "nessuna soluzione a livello generale", visto che non ci sono le condizioni per "adottare misure drastiche" e quindi "non è il caso di creare eccessivo allarmismo".

E' un messaggio rassicurante quello che arriva dal Governo, che al termine del nuovo incontro dell'unità di crisi ha fatto il punto della situazione cercando di gettare acqua sul fuoco perché, ha sottolineato il vice ministro della Salute Ferruccio Fazio nel corso di una conferenza alla quale hanno partecipato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, sull'influenza A si sta facendo "troppo rumore". Certo, ha precisato Fazio, i casi di pazienti colpiti dal virus la scorsa settimana erano 5.600 mentre a oggi sono circa 7 mila (dati per difetto), "un dato significativo, ma non ancora esponenziale e dunque non tale da creare particolari allarmi". Resta la preoccupazione per quei casi che si trasformano in rare forme di polmonite virale acuta primaria, ma il Governo "é realmente attrezzato per affrontarle".

E secondo le prime stime alla fine della pandemia i casi particolarmente gravi non saranno più di 200. La situazione però va monitorata e se serve "il Governo saprà come reagire", ha sottolineato il ministro dell'Istruzione Gelmini, anche se ha rassicurato sulla normale partenza dell'anno scolastico e ha sottolineato la necessità di evitare allarmismo, ammettendo comunque che decisioni come quelle sul divieto dei baci al Newton di Roma rientrano nell'autonomia scolastica. Gelmini ha annunciato che avvierà all'interno delle scuole "una campagna di comunicazione sui comportamenti corretti da tenere" per ridurre i contagi e che entro una settimana al massimo "emanerà una circolare in cui vengono codificate le modalità di eventuali chiusure di singole scuole o classi se si dovessero verificare casi gravi di influenza A".
Sottolineando che "l'eventuale chiusura di singole classi o plessi scolastici verrà decisa su proposta delle Asl con il coinvolgimento del sindaco e del dirigente scolastico". Restano invece sul tappeto alcune questioni cruciali legate all'attuazione del piano pandemico e alla campagna di vaccinazione, per la quale sono stati stanziati 400 milioni. Se l'ordinanza del ministero della Salute che arriverà in settimana definirà quali sono le categorie essenzialì a cui dare priorità nella vaccinazione, permangono dubbi sulla vaccinazione delle donne incinte e di bambini e ragazzi da 2 a 18 anni. Nel primo caso "é estremamente probabile" che non ci sarà il parere favorevole del Consiglio superiore di Sanità sulla possibilità di vaccinare le donne nei primi tre mesi di gravidanza e permessa solo "a certe condizioni" a quelle nel secondo e nel terzo trimestre, mentre per i più piccoli si attende un parere del Css entro la prossima settimana. Partirà invece dal 1 ottobre la vaccinazione stagionale per gli over 65. Chi avrà la doppia vaccinazione, invece, si vedrà posticipare la stagionale. Ma su questo si attende il parere del Consiglio. Nel frattempo il Governo prepara uno spot televisivo e una campagna per quotidiani e settimanali per prevenire il contagio. Lo spot, che elenca 5 regole "per proteggere se stessi e gli altri dalla diffusione del virus", e che è costato 2 milioni e mezzo di euro, sarà pronto tra 3 settimane.

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