Il Consiglio superiore di sanità (Css) dà il via libera: sì alla vaccinazione contro l'influenza A per le donne incinte al secondo e terzo trimestre di gravidanza, per i bambini dai 6 mesi ai 17 anni e sì all'ipotesi di una co-vaccinazione con l'influenza stagionale. Si sciolgono così tre nodi cruciali relativi alla vaccinazione antipandemica, sui quali il governo aveva chiesto un chiarimento agli esperti del Css. La decisione finale spetterà al ministero, ma il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio aveva già precedentemente annunciato che una seconda ordinanza sulle vaccinazioni sarebbe stata emanata, più dettagliatamente proprio in relazione alle categorie delle donne in gravidanza e dei bambini, dopo il parere del Css. Intanto, la commissaria europea alla Salute ha annunciato che il vaccino sarà disponibile e autorizzato dall'autorità europea molto presto. L'azienda Novartis ha già messo a punto le prime dosi. Il virus A/H1N1 continua però a colpire anche in Italia. Due le segnalazioni più gravi: un uomo ricoverato a Roma in prognosi riservata ed un altro che si trova in rianimazione a Mantova.
- DA CSS SI' A VACCINO IN GRAVIDANZA E BAMBINI: Il Css ha espresso all'unanimità parere favorevole a tutte e tre le richieste avanzate dal Ministero del WeLfare: ovvero, in merito alla possibilità di vaccinare contro l'influenza A le donne in gravidanza nel secondo o terzo trimestre, i bambini e i ragazzi dai 6 mesi a 17 anni e sull'ipotesi di una eventuale co-vaccinazione con il vaccino dell'influenza stagionale. E' probabile, a questo punto, come aveva già annunciato Fazio, che il ministero emanerà una successiva ordinanza, piu' dettagliata, in riferimento a queste categorie, che prenderà atto delle decisioni del Css.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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