Diritto per il paziente di rifiutare i trattamenti sanitari: i giudici del Tar del Lazio si dichiarano incompetenti per difetto di giurisdizione, rinviando la decisione al giudice ordinario civile, riguardo il ricorso del Movimento per la Difesa dei Cittadini (Mdc) sulla legittimità della direttiva del ministro del welfare Maurizio Sacconi, ma ribadiscono il principio della ''non obbligatorietà delle cure'', nodo centrale della legge sul biotestamento all'esame della Camera.
Il provvedimento di Sacconi, del 16 dicembre 2008, contestato nel ricorso al Tar, stabiliva l'illegalità della sospensione di nutrizione e idratazione artificiale ai pazienti nelle strutture pubbliche nel contesto della vicenda di Eluana Englaro. Ma, nella stessa sentenza con la quale i giudici si dichiarano incompetenti, gli stessi precisano una serie di principi a partire dal diritto per il paziente di rifiutare i trattamenti sanitari. Una sentenza che ha immediatamente acceso la miccia delle polemiche sulla legge sul biotestamento già approvata al Senato e ora all'esame della Camera. Immediato il commento del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, per il quale è ora necessaria e urgente una ''norma Englaro''. Una norma che sancisca, ha spiegato Sacconi, ''l'inalienabile diritto all'alimentazione e all'idratazione per offrire una certezza normativa coerente con l'articolo 2 della Carta costituzionale e con il riconoscimento del valore della vita che e' presente nella tradizione largamente condivisa del nostro popolo''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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