Ad oggi, non si sono verificate mutazioni nel virus A/H1N1 e le evidenze dicono che l'andamento di questa influenza risulta essere più benigno del previsto. Lo afferma il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, e lo conferma anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). In vista della riunione di mercoledì prossimo dell'unita' di crisi del ministero del Welfare, nella quale saranno anche presentate le linee guida per la gestione dei casi più gravi, Fazio lancia dunque un messaggio rassicurante: ''Non abbiamo motivi di preoccupazione''.
E poi annuncia che si vaccinerà contro l'influenza stagionale ma non contro il virus A/H1N1, non rientrando tra le categorie prioritarie. E riferendosi alla donna morta a Messina e di cui oggi si sono svolti i funerali - che rappresenta probabilmente, come affermato dallo stesso Fazio, la prima vittima italiana solo a causa del virus - il viceministro precisa: ''Un episodio come quello della paziente di Messina ce lo attendevamo''. Insomma, il governo ribadisce che bisogna evitare di creare un panico ingiustificato ed invita gli esperti a non diffondere cifre sull'influenza A che possano destare allarmismo nella popolazione. Anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha confermato che il virus A/H1N1 non è ancora mutato ''verso forme più gravi'', precisando che sta procedendo la produzione dei vaccini antipandemici. Ma che i timori della gente siano forti è un dato evidente: a Napoli, gli studenti di una classe di terza media non sono andati a scuola in seguito a un caso accertato di virus H1N1, mentre sono riprese le lezioni in un altro istituto, il Suor Orsola Benincasa, dopo alcuni casi registrati e che avevano portato scuola e genitori a decidere lo stop delle lezioni nei giorni scorsi.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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