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Gb, muore dopo il vaccino contro il tumore all’utero. Timori in Italia

Medicina Generale Redazione DottNet | 29/09/2009 20:32

Una ragazza inglese di 14 anni, Natalie Morton, è morta la scorsa settimana a Coventry dopo essere stata vaccinata contro il tumore al collo dell'utero.

 Il vaccino non è obbligatorio ma fortemente consigliato in Gran Bretagna per tutte le ragazze tra i 12 e i 15 anni e serve a prevenire l'infezione da papilloma virus, che si trasmette sessualmente e che causa questo tumore. Natalie Morton è stata vaccinata direttamente nella sua scuola, la Blue Coat Church of England, a Coventry, con il vaccino contro il virus hpv, chiamato Cervarix. La notizia ha suscitato preoccupazioni ma si attende il risultato dell'autopsia per capire le ragioni della morte e ancora non è scattato alcun allerta internazione sul farmaco. Anche in Italia le ragazzine dopo i 12 anni vengono sottoposte a questa vaccinazione che è solo consigliata. Per questa ragione il sottosegretario Francesca Martini ha chiesto che l'Emea diffonda subito informazioni e se esistono rischi. I medici inglesi pensano che abbia avuto una reazione rara al vaccino, o che avesse qualche condizione medica preesistente, perchè questo è il primo caso di morte da quando è stato reso obbligatorio, lo scorso settembre.

In ogni caso a Coventry tutte le vaccinazioni sono state sospese in via precauzionale, anche per capire se magari si sia trattato di una partita difettosa. Nel Paese sono state compiute 1,4 milioni di vaccinazioni. L'autopsia sul corpo di Natalie dovrebbe chiarire i dubbi. Cervarix è efficace contro due tipi di virus che causano il 70% dei rumori, dice l'azienda produttrice. ''Attualmente - ha detto Martini - non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione sul possibile nesso causa-effetto tra la vaccinazione e il decesso, anzi, visti i tempi della vicenda, e questa relazione di stretta causalità non mi sembra plausibile''.
In ogni caso, ha proseguito il sottosegretario, e' ''fondamentale che l'Emea valuti attentamente il caso e sottoponga a tutte le agenzie nazionali, con la massima urgenza, le valutazioni tecnico-scientifiche su un evento di tale gravità. Vanno valutate attentamente le condizioni soggettive della paziente: l'autopsia ci dirà di più''. Martini, comunque, vuole ''confermare in modo assoluto i controlli preventivi su tutto il follow up del vaccino'', controlli che ne hanno preceduto l'approvazione e la somministrazione. E sottolinea ''l'importanza di garantire la copertura vaccinale a tutte le adolescenti nelle fasce d'età previste nei vari programmi regionali: il vaccino contro l'Hpv - conclude - è una grande conquista per le donne, rappresenta una grande possibilità di difendersi da un tumore killer''. In Italia, secondo gli ultimi dati ufficiali la vaccinazione non è stata somministrata a quasi la metà delle bambine di 12 anni che hanno diritto alla immunizzazione gratuita. L'Italia è lontana dall'obiettivo dell'80% di copertura vaccinale contro il papilloma virus, responsabile del tumore al collo dell'utero e di oltre 1500 morti l'anno.

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