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Una conversazione con il medico per smettere di fumare

Medicina Generale Redazione DottNet | 08/09/2008 14:15

Una conversazione con il medico potrebbe essere sufficiente a far smettere di fumare. O almeno a dare un primo segnale di disponibilità ad affrontare l'argomento. Il ministero del Welfare assieme all'Istituto Superiore di Sanità indicano nell'aggiornamento delle ''linee guida per promuovere la cessazione dell'abitudine al fumo'' che cosa fare per coinvolgere i medici nella lotta al fumo.

Tre minuti di conversazione medico-paziente sono sufficienti per fare il primo passo contro il fumo. Il ministero del Welfare assieme all'Istituto Superiore di Sanità indicano nell'aggiornamento delle ''linee guida per promuovere la cessazione dell'abitudine al fumo'' le strategie per coinvolgere i medici nella lotta al fumo. Dopo l'importate riduzione di fumatori in seguito all'entrata in vigore della legge dei divieti nei luoghi pubblici, si è sostanzialmente fermato lo zoccolo duro di affezionati al vizio. Secondo le nuove linee guida, spetta infatti al medici di medicina generale, ''per il particolare rapporto di fiducia che li lega al pubblico e per il numero rilevante dei loro contatti'' chiedere se il soggetto è fumatore (ask), informare sui danni causati dal fumo (advice), valutare lo stato di salute, il grado di dipendenza dei pazienti (asses), attuare un percorso terapeutico (assit) e gli interventi per prevenire eventuali ricadute (arrange).

Note a livello internazionale come le 5 A, cioè Ask, Advice, Assess, Assist, Arrange, le tappe partono dal medico di famiglia. Tre le terapie indicate come valide per non accendere più la sigaretta. Il primo passo è il counselling, che consiste in azioni di orientamento e sostegno individuale o di gruppo. Tre minuti durante la visita ambulatoriale sarebbero efficaci per aumentare il tasso di astensione dal fumo. Se non si ottengono risultati si passa all'intervento psicologico, cioè un colloquio con un esperto di dipendenze e tabagismo. Se, infine, dipendenza dalla nicotina e' medio alto (si valuta con un test) e nè il counselling nè la terapia psicologica hanno dato risultati il medico di famiglia può prescrivere i sostituti della nicotina, il bupropione o la vareniclina, tenendo presente che se i farmaci sono utili, possono comunque avere effetti collaterali anche gravi.

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