Una conversazione con il medico potrebbe essere sufficiente a far smettere di fumare. O almeno a dare un primo segnale di disponibilità ad affrontare l'argomento. Il ministero del Welfare assieme all'Istituto Superiore di Sanità indicano nell'aggiornamento delle ''linee guida per promuovere la cessazione dell'abitudine al fumo'' che cosa fare per coinvolgere i medici nella lotta al fumo.
Tre minuti di conversazione medico-paziente sono sufficienti per fare il primo passo contro il fumo. Il ministero del Welfare assieme all'Istituto Superiore di Sanità indicano nell'aggiornamento delle ''linee guida per promuovere la cessazione dell'abitudine al fumo'' le strategie per coinvolgere i medici nella lotta al fumo. Dopo l'importate riduzione di fumatori in seguito all'entrata in vigore della legge dei divieti nei luoghi pubblici, si è sostanzialmente fermato lo zoccolo duro di affezionati al vizio. Secondo le nuove linee guida, spetta infatti al medici di medicina generale, ''per il particolare rapporto di fiducia che li lega al pubblico e per il numero rilevante dei loro contatti'' chiedere se il soggetto è fumatore (ask), informare sui danni causati dal fumo (advice), valutare lo stato di salute, il grado di dipendenza dei pazienti (asses), attuare un percorso terapeutico (assit) e gli interventi per prevenire eventuali ricadute (arrange).
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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