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Convegno Sumai: per Bianco occorre un piano Marshall per il settore

Medicina Generale Redazione DottNet | 04/10/2009 12:42

''Un segnale di amicizia'' da parte delle istituzioni nei confronti degli operatori sanitari: lo chiede il presidente dell'Ordine dei Medici Amedeo Bianco, intervenuto all'apertura del congresso dei medici ambulatoriali Sumai, parlando di ''difficoltà'' per i camici bianchi nel confronto con le istituzioni.

 ''Non si fa una buona sanità - ha detto Bianco - attaccando gli operatori sanitari''. ''Mai come ora abbiamo faticato come con questo Parlamento per evitare di imporci di denunciare gli immigrati clandestini'', ha ricordato il presidente, così come, ha aggiunto, ''è singolare che un medico rischi il carcere per un certificato di malattia che può non risultare vero se poi si depenalizza il falso in bilancio''. Ma Bianco è anche preoccupato per i conti della sanità italiana sulla quale pesa un buco di bilancio consolidato di 35 miliardi di euro. La guida Fnomceo chiede un piano Marshall per il settore sul quale ''come un macigno'' pesano debiti e problemi che ''rischiano di lasciare spazio a quanti vorrebbero mettere in crisi i principi fondanti del servizio''. ''Il servizio sanitario nazionale ha bisogno di ossigeno - ha ribadito ai medici presenti - e serve ripartire stabilendo disponibilità economiche per il settore che non siano costantemente sottostimate come è avvenuto fino ad ora''. Intanto gli ambulatoriali accolgono con soddisfazione l'arrivo della notizia del passo avanti per la realizzazione del nuovi ministero della Salute, che viene così spacchettato da quello del Welfare: il ritorno di un interlocutore diretto è salutato con favore dal segretario generale del sindacato Roberto Lalla che però non manca di sottolineare una lunga serie di questioni di affrontare e fra queste ''l'opera incompiuta'' di una assistenza integrata sul territorio.

Per Lalla la scelta di un ministero a se risponde ad ''una logica di maggiore efficienza e sinergia tra i diversi aspetti della tutela sociale, dall'altra privava la sanità della necessaria 'cabina di regia' centrale, resa ancora più necessaria dal dispiegarsi del federalismo''. Indicare linee di orientamento da realizzare in tutto il Paese, vigilare sull'effettiva attuazione dei Lea (i livelli essenziali di assistenza) in tutte le Regioni, ovvero delle prestazioni che sono la realizzazione del diritto alla salute per tutti i cittadini italiani, intervenire quando la sanità regionale è in crisi, come è avvenuto nei mesi scorsi con i Piani di rientro e nei casi più estremi con i commissariamenti, ''sono tutte funzioni - ha detto Lalla - indispensabili a garantire il buon funzionamento di una 'macchina' complessa com’è il Ssn.
E Fazio rassicura sui nuovi servizi alle farmacie, una novità che coinvolge i medici e gli infermieri: “le farmacie però - ha anche spiegato Fazio - non si trasformeranno in ''cliniche''. Fazio ha infatti precisato come le farmacie organizzeranno i nuovi servizi, anche con l'aiuto dei medici e degli infermieri. L'intenzione è di utilizzare questi ultimi per una serie di forme assistenziali domiciliari: erogazione di farmaci, ritiro di referti e attività di prevenzione. Gli infermieri quindi svolgeranno sostanzialmente un'attività domiciliare. Ma Fazio si è detto possibilista sull'eventualità di un uso più esteso di questa categoria sanitaria. Per questa ragione sarà aperto un tavolo con i medici di famiglia per verificare un ulteriore utilizzo degli infermieri. ''Il vantaggio per i cittadini e per il nostro paese - ha aggiunto Fazio - sarà significativo''. Il decreto è stato approvato senza l'ok da parte della Conferenza Stato-Regioni. ''Prima dell'estate - ha detto Fazio - il provvedimento era stato inviato alla Conferenza Stato-Regioni che però non si è più riunita. IL Cdm ha tenuto in considerazione questo aspetto ma ha deciso di procedere ugualmente in considerazione dell'interesse prioritario dei cittadini''.

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