''Un segnale di amicizia'' da parte delle istituzioni nei confronti degli operatori sanitari: lo chiede il presidente dell'Ordine dei Medici Amedeo Bianco, intervenuto all'apertura del congresso dei medici ambulatoriali Sumai, parlando di ''difficoltà'' per i camici bianchi nel confronto con le istituzioni.
''Non si fa una buona sanità - ha detto Bianco - attaccando gli operatori sanitari''. ''Mai come ora abbiamo faticato come con questo Parlamento per evitare di imporci di denunciare gli immigrati clandestini'', ha ricordato il presidente, così come, ha aggiunto, ''è singolare che un medico rischi il carcere per un certificato di malattia che può non risultare vero se poi si depenalizza il falso in bilancio''. Ma Bianco è anche preoccupato per i conti della sanità italiana sulla quale pesa un buco di bilancio consolidato di 35 miliardi di euro. La guida Fnomceo chiede un piano Marshall per il settore sul quale ''come un macigno'' pesano debiti e problemi che ''rischiano di lasciare spazio a quanti vorrebbero mettere in crisi i principi fondanti del servizio''. ''Il servizio sanitario nazionale ha bisogno di ossigeno - ha ribadito ai medici presenti - e serve ripartire stabilendo disponibilità economiche per il settore che non siano costantemente sottostimate come è avvenuto fino ad ora''. Intanto gli ambulatoriali accolgono con soddisfazione l'arrivo della notizia del passo avanti per la realizzazione del nuovi ministero della Salute, che viene così spacchettato da quello del Welfare: il ritorno di un interlocutore diretto è salutato con favore dal segretario generale del sindacato Roberto Lalla che però non manca di sottolineare una lunga serie di questioni di affrontare e fra queste ''l'opera incompiuta'' di una assistenza integrata sul territorio.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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