Ma sarà davvero pericolosa questa “nuova influenza” come vogliono farci credere? Sembrerebbe di no, a giudicare dai dati che arrivano ornai a cadenza giornaliera. E che smentiscono puntualmente le nefaste previsioni.
Vediamo allora le cifre: secondo i numeri forniti dal Ministero della salute, la normale febbre di stagione provoca, solo in Italia, circa 8mila decessi l’anno di cui mille per polmonite ed influenza, il resto per altre problematiche legate alle diverse patologie preesistenti. L'84% degli individui colpiti sono persone che hanno superato i 65 anni ed in generale la febbre stagionale attacca il 4-12% dell' intera popolazione italiana. La nuova influenza H1N1 invece ha provocato fino a fine agosto 2009 poco più di 2000 mila morti nel mondo, una cinquantina in Europa per una popolazione che conta più di 700 milioni abitanti. I decessi hanno riguardato nella maggior parte dei casi persone che presentavano altre patologie mentre ad oggi in Italia risultano quattro morti, di cui solo uno senza malattie di rilievo. Il vice ministro alla Salute Fazio forse più per accontentare la popolazione – e magari anche assecondare le case farmaceutiche che stanno producendo vaccini su scala mondiale – ha varato una serie di provvedimenti, tra cui la campagna di vaccinazione in massa (che comincerà nella seconda metà di ottobre), una campagna di comunicazione del costo di 2,5 milioni affidata a Topo Gigio, il mitico pupazzo degli anni Sessanta (chissà che cosa penseranno i bambini di oggi quando lo vedranno, abituati come sono ai personaggi della playstation) che invita a lavare le mani e ad assumere comportamenti consoni alla buona educazione (tipo coprirsi la bocca quando si starnutisce), l’obbligo da parte dei medici di famiglia di vaccinare i propri pazienti più a rischio (escludendo però le farmacie).
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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