Tutto è pronto - o quasi - per affrontare l'inverno e il picco della pandemia da Influenza A in Europa. Ora la palla passa ai cittadini europei che devono decidere se sottoporsi alla vaccinazione e più in particolare le categorie a rischio che devono essere ben informate, in primo luogo per evitare rischi alla loro salute, ma anche per mettere al riparo l'Europa da ulteriori rischi pandemici. E' quanto è emerso con forza dal consiglio straordinario dei ministri della sanità dell'Ue a Lussemburgo in cui i 27, insieme alla commissaria responsabile dei settore Androlla Vassiliou, hanno affinato la loro strategia per agire insieme al fine di eradicare la pandemia.
- MESSAGGI AL PUBBLICO - Devono essere chiari, non contradditori per instaurare un clima di fiducia e limitare al massimo le conseguenze socio-economiche negative.
- SOLIDARIETA' 27 - Si tratta di venire in aiuto ai paesi comunitari che non hanno ancora concluso contratti con le case farmaceutiche per ottenere i vaccini. Secondo fonti non ufficiali, si tratterebbe dei paesi Baltici, Bulgaria e Malta.
- COOPERAZIONE INTERNAZIONALE - Si punta a rafforzare la cooperazione internazionale in particolare tramite l'Oms. I 27 sono pronti a venire in aiuto in particolare ai paesi in via di sviluppo utilizzando le scorte di vaccino a disposizione non utilizzate. L'Italia e la Francia hanno già annunciato la donazione del 10% delle loro scorte.
- VACCINI MONODOSE - attesa la presentazione di due nuovi farmaci all'Agenzia europea per i farmaci (Emea) e potrebbero già essere autorizzati la prossima settimana.
- PRODURRE PIU' VACCINI - L'Europa chiede di incoraggiare una produzione e un utilizzo più ampio dei vaccini contro l'influenza compreso il ricorso a nuove tecnologie innovative per aumentare la produzione mondiale di vaccini e favorire la capacità ad approvvigionarsi per i paesi in via di sviluppo.
- COOPERAZIONE MULTISETTORIALE - Si studieranno gli strumenti per limitare le ripercussioni socio-economiche della pandemia in particolare sulla produttività e la necessità di garantire la continuità nei servizi essenziali, dai trasporti alle comunicazioni alle fornitura di energia.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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