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Fnomceo, ecco come sarà il “medico nuovo”. I cinque punti cardine

Medicina Generale Silvio Campione | 17/10/2009 19:19

Per il ''medico nuovo'', quello che deve affrontare ogni giorno le scelte dettate dalla professione in mezzo a questioni scientifiche, organizzative, economiche, etiche, persino antropologiche, non serve un decalogo. Ne basta la metà: cinque punti fermi che insieme rappresentino la bussola per orientarsi.

 A metterli a punto, nel corso del convegno di Padova ''Pensare per la professione'' organizzato dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, sono stati medici, bioeticisti, sociologi, filosofi, docenti hanno cercato che, insieme, hanno cercato di delineare la fisionomia del ''Medico nuovo''. Dopo tre giorni, ecco, nero su bianco, ecco i cinque principi fondamentali che sono emersi dal dibattito. Società, salute e sanità ''evolvono in scenari e contesti complessi e adattativi in modo sincrono e correlato'', per questo - è il primo punto - ''il modello di erogazione delle cure si presenta sempre più integrato e articolato''. Al rapporto tra medicina e sanità e dedicato il secondo punto: ''La medicina non può e non deve operare come controparte della sanità, avendo entrambe scopi interdipendenti, interconnessi e circolari''.

''In un mondo in cui il ruolo del contesto è sempre più importante, la medicina non può costituire una variabile indipendente, così come non può esserlo il mondo della malattia'', è la riflessione posta al terzo punto dai medici secondo i quali, quarto punto, ''è matura l'idea che gli scopi della medicina vadano definiti attraverso la coscienza: una coscienza bioetica che dovrebbe imporre limiti alla medicina nel suo contesto sociale e culturale''.
Infine, ''la medicina, cui viene continuamente rimproverato di essere sempre più una disciplina ingegneristico - riparativa, non può disgiungere l'obiettivo di efficienza da quello di efficacia e di equità nella tutela della salute''. ''La parola d'ordine è integrazione - dice il vicepresidente della Fnomceo, Maurizio Benato - integrazione tra scienza, coscienza e sapienza, tra medicina e sanità, tra autonomia ed esigenze del paziente e scelte del medico, tra nuovi saperi e contesti sociali e culturali. Persino accettazione del rischio di errore come parte del procedimento medico, per una sua gestione e prevenzione concrete''. ''Accogliamo tutte le suggestioni di questo importante incontro - presidente della Federazione, Amedeo Bianco - per costruire quel 'Medico nuovo' capace di interpretare i grandi cambiamenti della Medicina, della Sanità e della Società, per riproporre, in questo rinnovato contesto, la missione di sempre: la tutela della salute''.

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