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Capua (Oms), così sorvegliamo il virus H1N1

Medicina Generale Redazione DottNet | 18/10/2009 19:31

Il virus dell'influenza A/H1N1 continua a non destare preoccupazione di per sè, ma l'attenzione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) si sta concentrando sul rischio che il virus possa mutare. La preoccupazione è che entri in contatto con altri virus influenzali, magari più aggressivi come l'H5N1 dell'influenza aviaria, e che il risultato sia un virus più aggressivo. ''E' molto importante continuare a tenere d'occhio il virus'', ha osservato la virologa Ilaria Capua, direttrice del Centro di riferimento per l'Aviaria per la Fao e l'Oie presso l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Rientrata recentemente dagli Stati Uniti, dove per tre mesi ha lavorato come consulente dei Centri per il controllo delle malattie (Cdc) per le infezioni di origine animale, Capua è stata chiamata dall'Oms a far parte di due gruppi di lavoro istituiti per controllare l'andamento del virus.
 

- DUE GRUPPI OMS: obiettivo dei due gruppi di lavoro dell'Oms è sorvegliare l'andamento del virus per intercettare sul nascere eventuali mutazioni. Il primo, ha spiegato la virologa, e' un gruppo di indirizzo strategico del quale, per la prima volta fa parte un veterinario; il secondo studia l'influenza a livello globale, compresa l'interfaccia uomo-animale.
- SORVEGLIANZA SUI MAIALI: per l'esperta bisogna tener presente che questo virus, nato nei maiali, ''preferisce l'uomo come ospite, ma non ha perso la capacità di infettare i maiali. E' importante considerare questo perchè nei suini circolano molti altri virus, con i quali l'H1N1 potrebbe riassortirsi''.

I maiali sono infatti il laboratorio naturale in cui si combinano i virus influenzali e perciò meritano controlli costanti.
- TACCHINI MENO RICETTIVI A VIRUS H1N1: contrariamente a quanto accade nei maiali, i tacchini non si sono infettati con il virus H1N1 nella ricerca coordinata da Ilaria Capua e pubblicata in questi giorni su Eurosurveillance. Noti per essere gli animali più ricettivi ai virus influenzali, ''i tacchini non possono albergare il virus H1N1: Non costituiscono perciò un pericolo negli scambi internazionali di carni e uova''.
Nessun pericolo nel consumo di carni neppure per i polli nè per il maiale. In questi ultimi, infatti, il virus H1N1 resta localizzato nelle prime vie respiratorie.
- RISCHIO CO-INFEZIONE: è possibile che alcune persone siano colpite contemporaneamente dal virus H1N1 e da altri virus influenzali, più miti come quello dell'influenza stagionale ma anche più aggressivi come l'H5N1. Quest'ultima eventualità è più facile nei Paesi in via di sviluppo, dove ci sono fasce di popolazione più esposta al rischio di infezione per le scarse misure igieniche e per il diretto contatto con animali.
- BANCA DATI GENETICI: è la Gisaid (Global Initiative on Sharing All Influenza Data), voluta da Ilaria Capua per riunire le mappe genetiche di tutti i virus influenzali, animali e umani, in circolazione. Grazie alla banca è stato possibile avere la mappa genetica del virus A/H1N1 in tempi rapidissimi. Dopo qualche problema economico, la banca è finanziata adesso dal governo tedesco e gestita dall'istituto Max Planck.
 

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