Il sogno della terapia genica, e cioè curare gravi malattie genetiche iniettando i geni 'giusti' in un paziente, è un po' più vicino alla realtà. Dopo aver debellato la prima patologia con questa tecnica (quella dei 'bambini in bolla' che nascono privi di difese immunitarie), all'Istituto Telethon di Terapia Genica (Tiget) - San Raffaele di Milano partiranno nel 2010 due nuove sperimentazioni per cercare di combattere altrettante gravi malattie, grazie anche all'aiuto delle cellule staminali.
A raccontarlo è Alessandro Aiuti, dell'università di Roma Tor Vergata e coordinatore per la ricerca clinica del Tiget, che partecipa a un convegno sulle staminali organizzato da Fondazione Cure e Bioscience Institute, oltre che dalla società lombarda di ostetricia e ginecologia (Slog). ''La terapia genica - racconta Aiuti - ha avuto periodi di alti e bassi, con un'eccessiva aspettativa iniziale seguita da un'eccessiva enfasi sugli aspetti negativi''. Alcuni studi del passato, infatti, avevano visto che impiegare la terapia genica poteva scatenare tumori nel paziente che la riceveva. ''Abbiamo però imparato moltissimo in questi ultimi anni e la tecnologia si è evoluta molto: ora si utilizzano dei vettori lentivirali per introdurre il gene sano nel paziente, più sicuri ed efficienti rispetto a quelli impiegati in passato, con quindi un minore rischio di effetti collaterali''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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