In una Napoli scossa dalle dieci vittime in una settimana, ci prova il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio a scacciare l'incubo influenza A e a ribadire che un caso Napoli non esiste. ''Napoli - dice dopo essersi recato in visita a tre ospedali cittadini - è ampiamente attrezzata per gestire l'emergenza.
Peraltro la mortalità in Campania a causa dell'influenza A è pari allo 0,005 per cento, molto al di sotto dei decessi legati ad una normale influenza stagionale''. Parole che mirano a rasserenare una città e una regione ancora tramortite dalla prematura scomparsa di Emiliana D'Auria, la bimba di 11 anni che voleva diventare una pop star, uccisa dalla sola influenza A se i risultati dell'autopsia escluderanno, come sembra, la presenza di altre patologie. ''Questa - ha rassicurato Fazio - è un'influenza che fa pochi morti e interesserà anche le altre regioni. In Campania il problema credo sia dovuto all' alta densità demografica''. Tuttavia il viceministro invita a non abbassare la guardia, ma anzi individua nuovi rischi qualora il virus dovesse mutare o combinarsi con quello della influenza aviaria. ''Se il virus muta o se si combina con quello della aviaria - ha sottolineato - allora la mortalità crescerà. Per questo motivo l'H1N1 va eradicato entro il 2010 e bisogna fare la campagna di vaccinazione per evitare guai peggiori''. La giornata di giovedì scorso di Fazio era cominciata di buon mattino.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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