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Anestesisti, ecco perchè non abbiamo firmato il contratto

Medicina Generale Redazione DottNet | 10/09/2008 14:53

Il presidente dell'Aaroi, l'associazione anestesisti, Vincenzo Carpino spiega i motivi per cui non hanno firmato il contratto di luglio

''Dopo un turno di notte in ospedale potrebbero essere sufficienti 30 minuti di riposo. In sostanza: dopo una notte di lavoro, beviti un caffè e torna in sala operatoria''. E' quanto si legge nel manifesto che l'Associazione anestesisti-rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi) affiggerà in tutti gli ospedali per spiegare ai cittadini i motivi per cui l'organizzazione non ha siglato, lo scorso luglio, il contratto di categoria, ovvero il mancato riconoscimento del turno di riposo dopo il lavoro notturno. ''Chiediamo un turno di riposo di almeno 11 ore. E' la nostra frontiera. Non vogliamo recedere - afferma il presidente Aaroi Vincenzo Carpino - perchè siamo convinti che la nostra presa di posizione è a tutto vantaggio del cittadino, oltre che del medico, già costretto ad un lavoro massacrante. Ecco perchè abbiamo deciso di informare i cittadini e anche i medici sui motivi per cui Aaroi e la Cgil medici non hanno firmato l'Ipotesi di accordo contrattuale per l'area della dirigenza medica''.

Questa ipotesi di accordo, spiega Carpino, ''prevede che dopo un turno di notte il medico possa fruire di un riposo la cui durata sarà definita nel corso della contrattazione decentrata aziendale. Ora più che mai - denuncia l'esperto - è a rischio la sicurezza dei cittadini: può un medico Anestesista Rianimatore o un collega che opera nell'urgenza o nell'area critica garantire un livello adeguato di efficienza dopo 12 ore di lavoro? Cosa ne pensano le Associazioni dei Consumatori?''. ''Quali interessi - conclude Carpino - vengono tutelati da questo sciagurato accordo? Non certo quelli dei medici ospedalieri e del cittadino''.

 

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