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Chirurgia Ortopedica: un enorme progresso negli anni

Ortopedia | 13/11/2009 16:48

Nel settore della chirurgia ortopedica sono stati compiuti negli ultimi tempi incredibili progressi, dovuti a scoperte che hanno riguardato sia la tecnica in sé, dalla microchirurgia alla bioingegneria, sia la ricerca con utilizzo sempre più mirato ed efficace di cellule staminali, sia la realizzazione di protesi sempre più perfezionate e anatomicamente adeguate.

Fino agli anni Sessanta, chi subiva una frattura, doveva essere sottoposto ad un intervento (con conseguenti vistosissime cicatrici) con fissazione di chiodi, viti e supporti in svariati materiali più o meno biocompatibili che restavano all’ interno del corpo.
Un passo in avanti decisivo lo si deve al metodo Ilizarov, efficace nel caso di gravi fratture con numerosi frammenti ossei o nelle malformazioni (tipicamente il nanismo). L’apparato di Ilizarov è un sistema di blocchi e morse o un fissatore esterno assiale che penetrano i tessuti fino ad agganciare i rispettivi frammenti ossei, senza coinvolgere i muscoli.

Tra i vantaggi del metodo, una riabilitazione più rapida. Tra gli svantaggi, il rischio di eventuali infezioni dovute a contaminazione microbica dall’ esterno o reazioni interne.
Ma quando le perdite di sostanze ossee sono decisamente più gravi occorre intervenire con il trapianto. In passato, l’unica possibilità era amputare l’arto o il segmento osseo dello scheletro interessato con mutilazioni tremende dal punto di vista estetico, funzionale e soprattutto psicologiche.
Oggi sia che ci si trovi di fronte a una terribile malattia degenerativa che a un incidente con fratture esposte e perdita, più o meno grave, di osso, è possibile salvare qualsiasi parte dello scheletro coinvolta e, nel caso un’amputazione sia necessaria, è possibile ricostruire il segmento osseo mancante, tramite protesi speciali o attraverso un trapianto osseo, omologo o autologo favoriti dalla recente nascita delle banche dell’ osso. Addirittura il moderno processo di Reverse Engineering prevede l’impianto di protesi su misura per il paziente permettendo anche di curare ossa non fisiologicamente perfette (caso di valgismo/varismo).

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