Il Governo non fa sconti alle regioni mantenendo il rigore dei piani di rientro dai disavanzi
Il governo mantiene una linea di rigore rispetto ai Piani di rientro per le Regioni con disavanzi nel settore sanitario. Linea ribadita con la nomina da parte del Consiglio dei ministri del commissario straordinario per la Regione Abruzzo: I Piani di rientro dai disavanzi, afferma infatti il ministero del Welfare, ''non saranno soggetti ad alcuna rimodulazione ne' rinvio dei termini indicati''. Dunque, precisa il ministero in una nota, ''anche i Piani di rientro delle Regioni Lazio, Campania, Molise, Liguria e Sicilia sono oggetto di rigorosa verifica con la conseguente adozione di provvedimenti sanzionatori ove il tavolo tecnico individui lo scostamento dagli obiettivi convenuti''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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