Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Medici e Internet: il 58%usa la rete, l’80% verifica le informazioni sul web

Medicina Generale Silvio Campione | 01/12/2009 10:14

Che rapporto hanno i medici con Internet in generale e con i motori di ricerca in particolare? E come può impattare tutto questo sulla qualità della pratica clinica quotidiana? A queste domande prova a dare una risposta una ricerca targata Google Health, che rivela come il Web sia ormai parte integrante della professione medica e ne influenzi le tendenze ogni giorno.
 

I ricercatori di Google hanno sottoposto 411 medici (medici di Medicina generale, endocrinologi, cardiologi e psichiatri) a un questionario on-line molto particolareggiato, e hanno scoperto che: il 58% dei medici usa Internet per scopi professionali più di una volta al giorno, l’80% verifica le informazioni riportate dai suoi pazienti on-line, il 73% considera Internet una parte essenziale della pratica clinica, l’83% fa più affidamento su Internet oggi che in passato, il 78% ritiene che Internet lo aiuti a svolgere meglio il suo lavoro, il 69% ha fiducia nelle informazioni raccolte sul Web, l’81% dell’utilizzo di Internet da parte dei medici riguarda i motori di ricerca, il 74% portali sulla salute, il 59% siti di farmaci specifici, il 36% siti di strutture ospedaliere e solo 14% chat-room, social network e forum, il 47% non modifica i criteri di ricerca mentre naviga sui motori, il 57% cerca sui motori di ricerca informazioni sulle patologie, il 36% sui trattamenti e sui trial, il 33% su farmaci branded.


Internet è anche la principale fonte di informazione per la salute, specialmente riguardo problemi quali obesità, mal di schiena, mal di testa e malattie stagionali. Un’altra ricerca di Google evidenzia, infatti, che gli italiani consultano la rete per qualunque problema, prima di recarsi dal medico o dal farmacista.

E’ evidente che il problema dell’affidabilità delle informazioni sanitarie on-line è stato sottostimato e richiede una maggiore attenzione da parte di operatori e aziende sanitarie.
Nell’ultimo anno, infatti, il 78 per cento degli utenti Internet italiani ha usato Google per cercare informazioni sulla salute. Le patologie più “cliccate” sono il peso/obesità, il mal di schiena, il mal di testa, le malattie stagionali.
Le ricerche effettuate non sono causali ma solitamente finalizzate alla soluzione di un problema: il 60 per cento ha cercato informazioni sui farmaci per curare sé o altri. La rete è diventata il principale strumento nella ricerca d’informazioni (66%), seguita da medici (54%) e farmacisti (53%).
La ricerca ha anche contribuito a identificare il ruolo della comunicazione pubblicitaria nel processo di acquisto dei farmaci. Il 56% dei navigatori esposti a una comunicazione pubblicitaria negli ultimi tre mesi (soprattutto in tv, ma anche tramite le E-mail delle farmacie) ha acquistato il prodotto. Tre quarti delle persone ‘informatizzate’ che acquistano un farmaco, poi, effettuano sempre un controllo incrociato on-line
 

Commenti

I Correlati

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa