Nel corso del 2007, la disciplina delle prestazioni assistenziali Enpam è stata interessata da una profonda riforma, che, oltre ad incrementare l’importo delle singole prestazioni, ha elevato il limite di reddito richiesto per l’accoglimento della domanda. A queste prestazioni hanno quindi avuto accesso anche categorie sociali che fino a quel momento ne erano rimaste escluse.
Tuttavia, dato il notevole aumento di questa voce di spesa e la sua parcellizzazione in singoli interventi spesso non risolutivi, il Consiglio di Amministrazione dell’Enpam sta valutando la possibilità di modificare ancora l’articolazione delle prestazioni assistenziali. Si tratterebbe di giungere ad un’ulteriore razionalizzazione delle risorse disponibili, per calibrare gli interventi principalmente sui soggetti in maggiori condizioni di disagio, eventualmente anche aumentando l’importo delle provvidenze individualmente concesse.
In quest’ottica potrebbe essere affrontata in modo organico anche l’emergenza rappresentata dalla condizione di non autosufficienza, situazione quest’ultima evidenziatasi nel corso degli ultimi anni e destinata ad aggravarsi alla luce del rapido incremento del numero dei soggetti non autosufficienti previsto per il futuro, influenzato dalle statistiche condotte nell’ambito delle aspettative di vita media delle persone.
1) rideterminazione del limite di reddito del nucleo familiare consentito per poter avere accesso alle prestazioni assistenziali il quale, riferito all’anno precedente la domanda, dovrebbe essere ridotto, come peraltro originariamente era previsto, da sei a quattro volte l’importo del trattamento minimo INPS ed aumentato di un quarto, e non più di un sesto, per ogni componente il nucleo familiare, escluso il richiedente (il limite tornerebbe quindi a circa 23.000 euro, a fronte degli attuali 34.500 circa);
2) elevazione del reddito di € 12.000,00 indicizzati, attualmente stabilito nel Regolamento delle prestazioni assistenziali del Fondo di Previdenza Generale, come limite reddituale massimo previsto per consentire l’erogazione di sussidi straordinari al fine di sostenere lo stato di bisogno, anche oltre le casistiche specificamente previste;
3) destinazione di gran parte delle risorse disponibili in favore dei soggetti con redditi più bassi. Attraverso l’aumento delle prestazioni assistenziali riservate a tale categoria e mediante una graduazione dei livelli degli importi erogabili, variabili a seconda del reddito denunciato, potrebbero essere articolati dei piani di assistenza personalizzati che prevedano margini maggiori per i casi più particolari in base ai bisogni accertati dei singoli richiedenti;
4) rendere le prestazioni assistenziali continuative incompatibili con quelle straordinarie previste una tantum, tenuto conto dell’esborso economico a lunga durata che la Fondazione, in simili occasioni, s’impegna a sostenere;
5) abolire la concessione del contributo per il pagamento della retta del Collegio ONAOSI. Nell’anno 2008 l’ENPAM ha partecipato con una spesa pari ad € 45.600,00 in ausilio a nove domande pervenute da orfani di iscritti;
6) soppressione, per il futuro, del contributo per l’assistenza domiciliare attualmente pari ad € 500,00 mensili, pur mantenendo in vita le posizioni di quei soggetti che attualmente beneficiano di tale provvidenza (176 sono le posizioni in essere alla data dell’1.04.2008, di cui n. 113 in favore di familiari superstiti e n. 63 in favore di medici). In sostituzione potrebbe essere prevista la possibilità per l’ENPAM di stipulare, in favore dei propri iscritti e dei loro familiari superstiti, una polizza assicurativa cumulativa “long term care” che garantisca l’erogazione della specifica prestazione assicurata. Ciò consentirebbe all’Ente di poter contenere gli esborsi economici sostenuti per tale causa in previsione del futuro aumento, previsto per i prossimi anni, di simili domande. Dalle risultanze degli studi statistici recentemente effettuati è emerso, infatti, che solo negli ultimi tre mesi dell’anno 2008 sono state inoltrate all’Enpam 25 nuove domande e che il maggior numero dei beneficiari di questo contributo ha una fascia di età compresa fra gli 81 ed i 90 anni (corrispondente ad oltre il 45% delle domande). Questo il dettaglio delle prestazioni per l’assistenza domiciliare concesse dalla data di istituzione del sussidio (27 luglio 2001) e divise per fasce di età:
- dai 40 ai 50 anni, n. 5 posizioni (corrispondenti al 2,26%)
- dai 51 anni ai 60 anni, n. 17 posizioni (7,69%)
- dai 61 ai 70 anni, n. 6 posizioni (2,71%)
- dai 71 agli 80 anni, n. 65 posizioni (29,41%)
- dagli 81 anni ai 90 anni, n. 101 posizioni (45,70%)
- dai 91 ai 100 anni, n. 27 posizioni (12,23%).
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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