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Incrocio Enpam con l'anagrafe tributaria: ancora molti gli evasori stanati

Medicina Generale Redazione DottNet | 12/09/2008 15:10

Com’è noto, il Servizio Contributi dell’Enpam, su indicazione del Consiglio di Amministrazione, ha attivato il controllo incrociato dei dati Enpam con quelli dell’Anagrafe Tributaria, per individuare evasori ed elusori dell’obbligo contributivo nei confronti del Fondo della Libera Professione.

Nel corso dell’anno 2007 l’attività di incrocio dei dati con l’Anagrafe Tributaria ha consentito di individuare 5.518 iscritti che hanno omesso di dichiarare correttamente i redditi professionali prodotti e di versare i corrispondenti contributi.
Di questi 3.973 (il 72% del totale) sono medici chirurghi, spesso dipendenti che non hanno denunciato il reddito proveniente dall’attività intra moenia; i restanti 1.545 (il 28% del totale) sono odontoiatri, con evasioni contributive mediamente più consistenti.
In questi casi, sono state inviate agli interessati delle lettere di accertamento, che, in aderenza alla normativa Enpam, sono state trasmesse tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
A seguito di questa attività sono state contestate agli iscritti inadempienze per un totale di 22,5 milioni di euro, di cui circa 15 milioni dovuti a titolo di contributi previdenziali omessi e circa 7,5 milioni a titolo di sanzioni.


I controlli effettuati hanno anche evidenziato la posizione di circa 1.500 iscritti, i quali, pur avendo effettuato regolarmente il versamento del contributo dovuto, non hanno trasmesso la relativa dichiarazione dei redditi. Si è proceduto, pertanto, a sanare queste posizioni, inserendo in archivio il reddito risultante dai dati del Fisco.
Gli Uffici, insieme alla contestazione dell’avvenuta evasione, hanno inviato agli interessati una lettera personalizzata, nella quale sono stati indicati i redditi dichiarati all’Enpam dal singolo professionista negli ultimi cinque periodi d’imposta.
Mediante un apposito modulo allegato alla lettera, l’iscritto è stato invitato a presentare richiesta di regolarizzazione spontanea, qualora riscontrasse una discordanza rispetto al reddito professionale a suo tempo comunicato all’Amministrazione Finanziaria.
In questo modo, sono state oggetto di regolarizzazione le posizioni contributive di oltre 1.500 iscritti, i quali hanno potuto beneficiare di una parziale riduzione delle sanzioni applicate. La richiesta di regolarizzazione, infatti, blocca i termini per il calcolo delle relative sanzioni; inoltre, il Regolamento del regime sanzionatorio prevede l’applicazione di una sanzione inferiore, in caso di denuncia dell’evasione entro l’anno solare successivo a quello di scadenza del versamento del relativo contributo.
In totale, il controllo incrociato con l’Anagrafe Tributaria e le conseguenti autodenunce degli iscritti hanno consentito di imputare nel bilancio consuntivo 2007 fra le entrate straordinarie della “Quota B” circa 16,7 milioni di euro come contributi riferiti ad anni precedenti, corrispondenti ad un maggior imponibile previdenziale di oltre 266 milioni di euro.
Il controllo antievasione ha certamente contribuito ad aumentare la platea degli iscritti attivi al Fondo della libera professione. Infatti, i contribuenti alla “Quota B” nel 2007 sono stati 112.123, 4.028 in più rispetto al 2006. A questo incremento corrisponde un gettito di entrate contributive ordinarie superiore di oltre il 10% rispetto all’anno precedente.
 

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