Piani nazionali, misure a livello locale, stoccaggio di antivirali e vaccini. L'Europa ed il mondo si preparano a far fronte alla temuta, quanto probabile secondo gli esperti, prossima pandemia influenzale, dopo l'ultima verificatasi nel 1968 e che registrò circa 5 milioni di casi globalmente.
Piani nazionali, misure a livello locale, stoccaggio di antivirali e vaccini. L'Europa ed il mondo si preparano a far fronte alla temuta, quanto probabile secondo gli esperti, prossima pandemia influenzale, dopo l'ultima verificatasi nel 1968 e che registrò circa 5 milioni di casi globalmente. In Italia, sono al lavoro gli esperti dell'Istituto superiore di sanità (Iss), con un obiettivo: contenere l'impatto dell'eventuale pandemia ad un tasso al di sotto del 10% attraverso l'adozione di misure ad hoc. Del rischio pandemia se ne parla alla III Conferenza Europea sull'Influenza di Vilamoura e ad emergere è, innanzitutto, la necessità di predisporre azioni coordinate a livello internazionale al fine di contenere il più possibile le conseguenze dell'evento. A fare il punto è la ricercatrice Caterina Rizzo, del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Iss: ''Il rischio che un nuovo virus influenzale possa comparire, ad esempio a seguito di un 'salto' di specie dall'animale all'uomo, e che diventi capace di diffondersi in tutto il mondo a grande velocità, dando appunto luogo ad una pandemia - ha detto - è molto concreto''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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