Scoperto perché l'influenza A, che si è diffusa a partire dal Messico quasi un anno fa, ha colpito soprattutto i giovani: la molecola infettiva del virus, l' emagglutinina, è molto simile a quella del virus della Spagnola (1918) e quindi gli anziani sono presumibilmente coperti da un punto di vista immunologico. La dimostrazione concreta dell'ipotesi che gli anziani fossero coperti immunologicamente dalla suina perché avevano già incontrato virus influenzali simili arriva dall'analisi tridimensionale dell'emagglutinina con la cristallografia a raggi X e si deve a Ian Wilson dello Scripps Research Institute di La Jolla.
A svelare i segreti dell'influenza suina sono due studi pubblicati sulle riviste Science e Science Translational Medicine. Data la similitudine tra le proteine dei due virus, un anticorpo isolato da persone sopravvissute alla Spagnola potrebbe risultare efficace anche contro la suina. Il virus dell'influenza suina ha colpito soprattutto i giovani portando i ricercatori a ipotizzare che gli anziani fossero in qualche modo immunologicamente protetti perché erano già in vita nel corso di una precedente pandemia influenzale. Ma era solo un'ipotesi che rimaneva da dimostrare. Adesso gli esperti hanno ricostruito in 3D la forma dell' emagglutinina del virus della suina (A/H1N1) e l'hanno confrontata con l'analoga proteina del virus della spagnola, trovando molte similitudini. L'emagglutinina è importante per il processo infettivo e anche per scatenare una reazione immunitaria contro il virus influenzale. Ogni virus influenzale ha la sua emagglutinina. Ma i ricercatori hanno scoperto che quella della suina e quella della spagnola sono molto simili.
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