Renato Brunetta a tutto campo: ancora mazzate ai chirurghi, tra cui ci sarebbero «non pochi macellai», colpi decisi contro il sindacato a cui bisogna saper dire di no come ha fatto lui nella vicenda fannulloni («In luglio l´assenteismo per malattia è sceso quasi del 40% e in agosto si stima un calo tra il 40 e il 50%»), e infine l´annuncio di una nuova campagna, questa volta contro i graffiti.
«Ci siamo abituati a vivere in città sporche, maleodoranti e imbrattate. Non è solo un fatto estetico ma morale. Con Berlusconi abbiamo pensato a una strategia per prevenire ed educare, per tenere belle e decorose le nostre città». Il ministro della pubblica amministrazione ha parlato al convegno di Forza Italia di Cortina. Le sue violente parole sui chirurghi hanno spinto il ministro alla Sanità e al Welfare Maurizio Sacconi a diramare un comunicato per alleggerire il clima pesantissimo. Brunetta ieri ha fatto di nuovo riferimento all´esigenza della diffusione dei curricula e dei risultati dei chirurghi: «I macellai lavorano perché i concorsi per i primari negli ospedali, nella stragrande maggioranza, non sono trasparenti e non premiano i migliori».
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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