Un recente studio, condotto dal Professor Antonio Franco, responsabile dell’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, conferma la validità della cifoplastica con palloncino per trattare le fratture vertebrali traumatiche. Asse e sostegno del corpo: questa la funzione della colonna vertebrale. A volte, però, un evento traumatico, ad esempio, mentre si pratica uno sport, si guida o un banale incidente domestico, può mettere a rischio la solidità di questa importante struttura, provocando un’instabilità vertebrale, causa di forti dolori e gravi limitazioni della mobilità. Oggi le fratture vertebrali possono essere trattate con moderne tecniche chirurgiche minivasive, tra cui la più innovativa è la cifoplastica con palloncino. Questo intervento della durata di circa mezz’ora, eseguito in anestesia locale o generale a seconda del paziente, prevede l’inserimento di un “palloncino” percutaneo che, oltre a ridurre e stabilizzare la frattura in modo controllato, ripristina, attraverso l’inserimento di cemento biologico, l’altezza del corpo vertebrale e corregge la deformità angolare. In questo modo è possibile far recuperare in breve tempo ai pazienti la completa mobilità della colonna, evitando gli svantaggi dell’immobilizzazione a letto e dell’utilizzo di busti o corsetti - i cosiddetti trattamenti conservativi – oltre alla massiccia assunzione di farmaci per lenire l'intenso dolore alla schiena. Notevoli anche i risparmi economico-sociali rispetto alle cure tradizionali, dal momento che vengono evitati i costi di ospedalizzazione, riabilitazione e cure farmacologiche. L’equipe del Professor Antonio Franco, responsabile dell’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, ha completato a Febbraio 2010 uno studio, partito nel 2005, su 54 pazienti con fratture vertebrali di tipo traumatico, che ha confermato la validità del trattamento della cifoplastica con palloncino.
“I 54 pazienti coinvolti nel nostro studio sono stati sottoposti al trattamento di cifoplastica con palloncino a seguito di una o più fratture vertebrali di tipo traumatico – dichiara il professor Franco - Il primo dato riscontrato è stato il veloce recupero della mobilità fisica, non oltre il secondo giorno postoperatorio per la totalità dei pazienti. Ci siamo, poi, focalizzati su uno dei principali segnali della frattura vertebrale, il forte dolore, la cui cronicità debilita fortemente il paziente, incidendo negativamente sulla qualità di vita dello stesso.
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