Caccia ai geni del mal di schiena, 'tallone d'Achille' per 15 milioni di italiani e prima causa di assenteismo dal lavoro. Un problema che può essere ereditario. Per identificare i 'mattoni' di Dna legati alla degenerazione del disco, considerata la principale responsabile della lombalgia cronica, la Commissione europea promuove e finanzia il progetto 'Genodisc'. Un maxi-studio al quale partecipa anche l'Italia con l'Irccs ortopedico Galeazzi di Milano, insieme ad altri 9 centri di ricerca europei, coordinati dall'università di Oxford nel Regno Unito.
L'obiettivo di Genodisc è far luce su tutte le possibili cause -genetiche, ambientali, fisiche e meccaniche - che possono produrre la degenerazione del disco intervertebrale, provocando mal di schiena o altre malattie. Problemi ben noti all'Istituto Galeazzi che ogni anno, ricorda una nota, assiste circa 10 mila pazienti con problemi alla schiena. Per circa 1.500 è necessario l'intervento chirurgico, mentre nella maggior parte dei casi si può optare per la riabilitazione. Con il più alto numero di interventi alla colonna vertebrale, come centro di riferimento nazionale per questi disturbi l'Irccs milanese è entrato nella rosa degli istituti coinvolti in Genodisc.
In Italia, si stima che la prevalenza dei soggetti osteoporotici over 50 corrisponda al 23,1% nelle donne e al 7,0% negli uomini (International Osteoporosis Foundation)
Chirurgia mini-invasiva e robotica le armi contro la stenosi del canale lombare
Potrebbe essere sfruttato come base di terapia per l'osteoporosi e per aiutare a guarire le fratture ossee
In uno studio su animali pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine il peptide, Pepitem, ha garantito la formazione di nuovo osso sano in topolini con problemi di osteoporosi
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