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Chirurgia, mortalità dimezzata con la check list dell’Oms

Medicina Generale Redazione DottNet | 26/05/2010 16:36

Una semplice checklist che porta via pochissimi minuti aiuta i chirurghi a evitare errori e riduce le morti di due terzi (oltre 60% in meno) durante la chirurgia di urgenza. La checklist testata nello studio, pubblicato sugli Annals of Surgery, è quella introdotta nel 2008 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come parte del programma Safe Surgery Saves Lives, le cui linee guida sono state di recente pubblicate anche in Italia dal Ministero della Salute e adattate alla realtà ospedaliera del nostro paese.

Diretto da Atul Gawande, chirurgo del Brigham and Women's Hospital di Boston e autore del libro 'The Checklist Manifesto: How to Get Things Right', lo studio ha coinvolto otto ospedali nel mondo esaminati prima e dopo l'introduzione della checklist OMS, per un totale di 1750 interventi d'urgenza. Già in passato le checklist avevano dimostrato il loro valore: per esempio una semplice lista di cinque controlli (come lavarsi le mani) adottata in terapia intensiva ha permesso nello stato del Michigan di risparmiare oltre 100 milioni di dollari e 1500 vite in un anno e mezzo. La checklist OMS, che si compone di tre fasi che iniziano con l'ingresso del paziente in sala operatoria prima dell'anestesia e finiscono con la chiusura della ferita chirurgica prima che il paziente lasci la sala operatoria (con tutta una serie di controlli da eseguire, fase per fase) era già stata studiata e giudicata valida per la chirurgia programmata.

Rimaneva da vedere se anche in condizioni di massima urgenza, quando ogni istante è prezioso per salvare una vita, può essere utile eseguirla. Dallo studio è emerso che anche in condizioni di urgenza conviene seguirla passo passo: così facendo, infatti, il numero di decessi scende di almeno i due terzi, passando dal 3,7% all'1,4%, e il numero di complicazioni cala di oltre un terzo. La checklist e' dunque utilizzabile ed efficace anche in interventi d'urgenza, concludono gli autori del lavoro.

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