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Lazio, potrebbero essere venduti gli ospedali

Medicina Generale Redazione DottNet | 22/09/2008 20:58

Attivare le procedure di vendita degli ospedali romani Forlanini e San Giacomo entro l'anno. Questa potrebbe essere la via d'uscita per la Regione Lazio alle prese con la difficile situazione dei conti della sanità laziale. D'altronde i tecnici del ministero dell'Economia, che in questi giorni stanno passando ai raggi X i 28 provvedimenti approvati dal commissario ad acta, Piero Marrazzo, hanno chiesto alcune garanzie per il 2008 sul bilancio del comparto sanitario. 

 La Regione Lazio dopo le prese di posizione non proprio favorevoli del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, in tempi relativamente brevi, deve raggiungere risultati finanziari tali che la dismissione di alcune strutture ospedaliere potrebbe agevolmente garantire. La squadra guidata da Marrazzo potrebbe quindi rendere più veloce la procedura per la vendita del Forlanini e del San Giacomo, ospedale storico che sorge nel cuore di Roma. Dalla Regione precisano che la dismissione dei due nosocomi ''avverrà nelle date previste'' e di concerto col Comune di Roma, del resto ente locale preposto al cambio di destinazione d'uso degli immobili. E che il problema sia ormai quello di far quadrare subito i conti, pena il commissariamento, lo ha ricordato anche il vicepresidente della Giunta regionale Esterino Montino minacciando, in caso di un mancato sblocco dei fondi, di citare per danno erariale il ministro del Welfare Maurizio Sacconi e dell'Economia Giulio Tremonti. Intanto oggi i lavoratori del San Giacomo, uno dei due ospedali che potrebbero essere venduti, dipendenti, pazienti e i loro parenti hanno occupato il nosocomio nel centro di Roma. Un occupazione che, hanno spiegato, ''andrà avanti ad oltranza'' mentre giovedì prossimo è stato fissato un sit-in all'Ara Pacis. La protesta ha incassato il sostegno sia dell'area identitaria di estrema destra che dell'estrema sinistra rappresentata dal consigliere comunale Andrea Alzetta (Sinistra Arcobaleno) che si oppongono alla possibile vendita.

Un'ipotesi, quella della vendita di alcuni gioielli della rete ospedaliera, che già nel corso della riunione della scorsa settimana con il premier Berlusconi, era stata giudicata positivamente dalle alte cariche di governo: le entrate derivanti da questa operazione potrebbero garantire più di una boccata d'ossigeno alle asfittiche casse della sanità laziale. Di fatto ci vorranno ancora settimane prima che il piano venga messo a punto. Non siamo ancora alla definizione di aste di vendita ma, in base a quanto si apprende, non mancherebbero già gli acquirenti che, con progetti e finalità diverse, vorrebbero acquistare le due strutture. In particolare per il San Giacomo torna d'attualità l'ipotesi di trasformarlo in un albergo a quattro stelle: ci sarebbe già una offerta presentata dal gruppo che fa capo ad un noto costruttore. L'operazione, però, è legata alla decisione del Comune che dovrebbe modificare la destinazione d'uso dell'immobile. Per il Forlanini, invece, sul piatto ci sarebbero diverse ipotesi: c'è chi vorrebbe trasformarla nella sede di un'università privata e, sfruttando gli oltre 280 mila metri quadrati su cui sorge, farlo diventare un campus all'americana con strutture di vario tipo. Per l'ospedale inaugurato il 10 dicembre del 1934 si sarebbe fatto avanti anche l'Istituto di previdenza pubblico.

 

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