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Nuovo sistema “high tech” monitora danni ossa

Ortopedia | 30/06/2010 15:35

Si apre una nuova frontiera per lo studio della struttura interna delle ossa. Si tratta della tomografia computerizzata ad alta risoluzione che, utilizzando una nuova tecnica di immagini tridimensionali, è in grado di monitorare la qualità delle alterazioni ossee, specialmente durante un trattamento terapeutico per l'osteoporosi. A rivelare i vantaggi del nuovo approccio sono i primi dati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori indipendenti presentati al 37° congresso europeo European Symposium on Calcified Tissues in corso a Glasgow (Gb). Sulla base delle misurazioni condotte con la tecnica - informa una nota - lo studio dimostra che il raloxifene, farmaco di Daiichi Sankyo indicato per il trattamento e la prevenzione dell'osteoporosi in donne in postmenopausa, migliora la qualità delle ossa.

Secondo Helmut Radspieler, del Centro di terapia e diagnosi sull'osteoporosi di Monaco e curatore dello studio "con l'ausilio delle immagini 3D ora possiamo effettivamente esaminare l'interno della microstruttura delle ossa e determinare l'efficacia dei diversi trattamenti terapeutici, come abbiamo fatto in questo caso per il raloxifene. Adesso comprendiamo meglio, potendola anche visualizzare, che la struttura ossea, e non solamente la densità, è un aspetto cruciale nel mantenimento della qualità delle ossa".

Radspieler ha valutato in questo studio in maniera prospettica le alterazioni microarchitetturali delle ossa dei pazienti in trattamento con il raloxifene per 15,1 mesi. Tutti i parametri analizzati sono migliorati nell'arco del periodo di trattamento. In particolare, il raloxifene ha aumentato la densità volumetrica trabecolare del 2,9% e 3,9% e la densità ossea corticale del 1,1% e 0,7% rispettivamente in radio e tibia.

Fonte: Adnkronos

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