Un dolore alla spalla, che spesso dura mesi. Che magari di giorno limita solo un po' i movimenti, ma che di notte si fa sentire di più. Sono i sintomi più frequenti della "tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori", cioè della formazione di calcificazioni sui tendini dei muscoli che si inseriscono nell'articolazione scapolo-omerale, quella fra braccio e spalla.
Per questo problema esistono diverse soluzioni. La prima è aspettare che passi: la calcificazione può rompersi spontaneamente e essere riassorbita. In questo caso se si è fortunati il disturbo non torna più, ma se si è meno fortunati tende a diventare cronico. Altre possibilità sono rappresentate da diversi trattamenti: la ionoforesi, le onde d'urto (le stesse che si usano per i calcoli renali), oppure l'intervento chirurgico in artroscopia (eseguito cioè senza "aprire" la spalla) per asportare la calcificazione. Un'ulteriore alternativa è un piccolo intervento di "radiologia interventistica". «Si tratta di una tecnica concettualmente molto semplice che si esegue sotto guida ecografica — spiega Giovanni Serafini, primario di radiologia all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (Savona), che ha inventato il metodo e che lo pratica ormai da undici anni —.
In Italia, si stima che la prevalenza dei soggetti osteoporotici over 50 corrisponda al 23,1% nelle donne e al 7,0% negli uomini (International Osteoporosis Foundation)
Chirurgia mini-invasiva e robotica le armi contro la stenosi del canale lombare
Potrebbe essere sfruttato come base di terapia per l'osteoporosi e per aiutare a guarire le fratture ossee
In uno studio su animali pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine il peptide, Pepitem, ha garantito la formazione di nuovo osso sano in topolini con problemi di osteoporosi
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