Scienziati della Sanford School of Medicine dell'università del Sud Dakota (Usa) hanno dimostrato che il mifepristone, principio attivo della pillola abortiva Ru486, è in grado di prevenire la crescita delle cellule cancerose nell'ovaio che sopravvivono alla 'classica' chemioterapia. I risultati dei loro studi verranno presentati al meeting annuale dell'American Association for Cancer Research (Aacr), in corso a San Diego.
La ricomparsa delle cellule tumorali fra un ciclo di chemioterapia e l'altro è il principale problema irrisolto nel trattamento del tumore ovarico. Per prevenirlo gli esperti hanno deciso di testare l'efficacia del mifepristone, dato che il farmaco si era mostrato in grado di prevenire la moltiplicazione delle cellule tumorali anche in studi precedenti. "Utilizzando un sistema di coltura cellulare - spiega Carlos Telleria, principale autore dell'indagine - il nostro lavoro è effettivamente riuscito a fornire evidenze scientifiche secondo cui il mifepristone, in combinazione con il chemioterapico cisplatino, ha il potenziale per migliorare l'efficacia delle cure anticancro all'ovaio".
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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