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Poliomelite, ancora forte l’incidenza, soprattutto al Sud

Medicina Generale Redazione DottNet | 07/10/2010 20:05

"Da decenni con la vaccinazione obbligatoria la poliomielite non fa registrare nuovi casi in Italia, ma restano piu' di 120.000 gli italiani ancora malati, che hanno contratto la malattia negli anni Cinquanta e Sessanta. E' la stima dei medici di famiglia Fimmg, riuniti a congresso a Santa Margherita di Pula, secondo cui i medici assistono circa 122.000 pazienti che hanno contratto la poliomielite. Tra questi, ovviamente, prevalgono gli over 60, che sono 48.615. L'incidenza maggiore e' al sud, con 54.179 casi, pari a un 44.4% del dato nazionale, e nel Nord Ovest con 22.736 pazienti (18,6%).

Lo studio, promosso dal Centro Studi Fimmg per Aniep, associazione storica dei poliomielitici nata nel 1957, e' stato realizzato fornendo un questionario a un campione collaudato di 716 medici di famiglia, rappresentativo dei 48.804 medici di assistenza primaria italiani. "Lo studio mira a colmare un vuoto informativo sul numero e sulle sequele cliniche dei pazienti che sono stati colpiti da Polio nel nostro Paese - spiega Stefano Zingoni, responsabile del Centro Studi della Fimmg - e' un lavoro che intende da un lato sensibilizzare i medici di medicina generale sul problema dei pazienti con effetti tardivi e sindrome post-polio rilevando, attraverso i database utilizzati dai medici, i pazienti che hanno contratto la poliomielite e che ne presentano le sequele, dall'altro dare alle istituzioni uno strumento per una piu' consapevole messa a disposizione delle risorse assistenziali indispensabili".

L'incidenza e' maggiore nei Paesi (58,3% dei casi) rispetto alle citta' (23,9%). Su base nazionale ciascun medico di famiglia assiste 2,5 pazienti poliomileitici.

I dati piu' interessanti della ricerca riguardano il numero di poliomielitici colpiti da effetti tardivi di rilevanza ortopedica e da sindrome Post Polio, con comparsa 35-40 anni dopo l'attacco acuto di una diminuzione della forza e della resistenza muscolare. Il numero degli uomini senza effetti tardivi e' maggiore (18,2%) di quello delle donne (11,6%), mentre gli effetti tardivi piu' rappresentati sono quelli ortopedici 29,4% dei maschi e 21,9% delle femmine. La sindrome Post Polio colpisce in Italia 12.418 (10,2%) maschi e 10.517 (8,6%) femmine. "Questo lavoro e' un passo avanti importantissimo per i medici di famiglia e per i poliomielitici - sottolinea il presidente dell'Aniep, Lia Fabbri - dopo la fase acuta, negli anni '50, si � creduto che la patologia fosse superata, ma esistono degli effetti tardivi che molti medici fanno fatica a riconoscere. La Fimmg ha compreso la grande necessita' di una raccolta dei saperi e ha realizzato questo studio che ritengo sia molto importante".

La poliomielite acuta, ha sottolineato Stefano Rubini, medico di famiglia Fimmg, "e' una patologia scomparsa ormai in quasi tutto il mondo, ma non bisogna abbassare la guardia. Non ci sono nuovi casi in Italia perche' siamo tutti vaccinati.

Destano preoccupazione i numerosi focolai presenti ancora nel Sud-Est dell'Asia e dell'Africa Centrale. C'e' una corrente di pensiero in Italia che vorrebbe eliminare le vaccinazioni obbligatorie e questo potrebbe creare una situazione di rischio per la popolazione". Per commentare clicchi qui.

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