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E' allarme fertilità in Italia

Medicina Generale Redazione DottNet | 29/09/2008 17:38

 La fertilità? E' come una bibita in lattina: la prima regola è ''consumarla prima della data di scadenza''. Perchè proprio il fattore età è fondamentale per avere più chance di mettere al mondo un bambino. 

 Parola del ministero del Welfare che ha dato il via alla Settimana di informazione e prevenzione della fertilità-infertilità. E nelle locandine della campagna, la fertilità è appunto 'rappresentata' da una lattina verde di bibita da ''mantenere con cura'', sulla scorta di un dato allarmante: oggi 2 italiani su 10 hanno problemi a procreare. Si tratta di un disturbo in crescita, ha affermato il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella presentando l'iniziativa, promossa in collaborazione con l'Istituto superiore di Sanità. I numeri parlano chiaro: Si stima che siano circa 500.000 le coppie italiane che soffrono di infertilità; nel 40% dei casi, l'infertilità è riconducibile all'uomo, per un altro 40% alla donna, mentre problemi comuni ad entrambi i partner vengono diagnosticati nel 15% delle coppie infertili.

La causa dell'infertilità resta sconosciuta nel 5% delle coppie. In molti casi, però, questo problema può essere prevenuto, a patto di avere un'adeguata informazione in materia. Proprio a questo punta la Campagna ministeriale: a rendere chiari alcuni concetti base spesso ignorati. Ad esempio, ha spiegato Roccella, a volte si ignora che le cause dell'infertilità possono essere patologie prevenibili o facilmente curabili se affrontate tempestivamente, come infezioni comuni quali, per la donna, la clamidia. Inoltre, ha avvertito, ''va anche detto che vi sono fattori di rischio prevenibili quali l'assunzione di droghe, anabolizzanti, fumo e alcool, come anche le diete drastiche che portano ad una forte diminuzione del peso''.
Ma uno degli elementi 'chiave' resta il fattore età: dopo i 30 anni per la donna ed i 40 per l'uomo, affermano gli esperti, peggiora infatti la qualità genetica di ovociti e spermatozoi e diminuiscono così le chance, sia naturali che attraverso le tecniche di procreazione assistita (Pma), di procreare. Un punto su cui Roccella ha insistito: il fattore tempo, ha detto, ''è tra i primi elementi da considerare dal momento che, anche con la Pma, le percentuali di successo tra i 35 e i 39 anni di età sono dell'8-9%, ma si riducono drasticamente dopo i 40''. ''Non bisogna dunque farsi eccessive illusioni - ha avvertito - circa le potenzialità delle tecniche in relazione al fattore età, anche se l'età delle donne che si avvicinano alla Pma sta invece aumentando, passando dai 34,9 anni del 2003 ai 35,6 del 2006''. ''E l'Italia - ha ricordato Roccella - è anche il paese in Europa con la più alta età media al primo parto: 31 anni''. Insomma, la fertilità, è ''un bene a rischio e che va protetto''. Altro capitolo, direttamente collegato al problema, è poi quello del sostegno alla maternità (per favorirla ad esempio in età più giovane): ''E' necessaria una presa in carico della maternità a livello sociale e sanitario. Obiettivo che nel corso della Legislatura, nonostante i noti problemi di bilancio - è la promessa del sottosegretario - perseguiremo''.

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