Sono in commissione Sanità al Senato i disegni di legge sul Testamento biologico con l'obiettivo, confermato dal sottosegretario al welfare Eugenia Roccella, di arrivare ad una legge entro l'anno.
Il dibattito sulle disposizioni di 'fine vita' torna così a surriscaldarsi: Il presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) Giuseppe Betori ha infatti ribadito i 'paletti' per la futura legge, dicendo 'no' alla autodeterminazione del paziente. Una posizione, quella affermata dalla Cei, che ha suscitato vari commenti. Un giudizio positivo arriva dal presidente dell'Udc Rocco Buttiglione: Betori, afferma, ''ha opportunamente precisato che la posizione ideale della Chiesa in materia di Testamento biologico non cambia. Davanti al rischio che l'eutanasia venga introdotta in Italia per decisione unilaterale di qualche magistrato, la Cei adesso chiede al Parlamento di legiferare''. Ed anche l'Udc pone i propri paletti, enunciando i punti fermi ai quali ''è bene guardare per fare una buona legge'', a partire dal 'no' alla sospensione di idratazione e nutrizione artificiali.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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