"I medici di Medicina Generale costituiscono una risorsa da utilizzare: siamo i soli in grado di cogliere in tempo reale lo stato di salute del Paese. Per la prima volta un documento importante come il Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 ci valorizza pienamente". Lo afferma Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) che, in occasione del 27esimo congresso nazionale che si apre a Firenze, esprime tutta la soddisfazione della Società scientifica sul piano sanitario nazionale. "Il testo inviato in questi giorni dal Ministro Fazio alla Conferenza Stato-Regioni, condivide la nostra 'filosofia' - aggiunge - e ci vede al centro della rete assistenziale, come parte integrante dell'alleanza tra cittadini, Istituzioni e professionisti. Troppo spesso in passato siamo stati considerati come interlocutori 'esterni', talvolta guardati con sospetto. Oggi invece si riconosce che i progetti sviluppati in questi anni dalla SIMG rappresentano il modello concreto per raggiungere gli obiettivi di efficacia e appropriatezza e di presa in carico globale del cittadino. Riteniamo che questo Piano, che si pone come obiettivo l'efficienza del sistema, sia estremamente rigoroso".
I principi chiave cui si ispira, spiega il Simg, sono la centralità delle cure primarie e delle strutture territoriali, la continuità assistenziale attraverso l'integrazione ospedale-territorio, il concetto di governance, il rilancio delle misure di prevenzione. "I medici di famiglia sono in grado di offrire un contributo essenziale, perché dispongono degli strumenti per governare con consapevolezza, appropriatezza ed efficacia i percorsi clinico-assistenziali dei pazienti - spiega Ovidio Brignoli, vicepresidente della SIMG -. Abbiamo introdotto modelli organizzativi nuovi, da Health Search, al progetto SISSI, alla rete Mille GPG. Strumenti che ci permettono di ricavare una fotografia sempre aggiornata dei nostri assistiti e di capire giorno per giorno i nuovi bisogni e le emergenze. Disponiamo di conoscenze approfondite della epidemiologia della popolazione italiana, dei costi associati ai comportamenti dei medici, della qualità delle prestazioni erogate. Un 'patrimonio' che ci pone in una posizione privilegiata nel valutare l'impatto delle nuove soluzioni sanitarie". Dal Congresso, che riunisce 1500 medici di medicina generale e numerosi specialisti, giunge però anche una preoccupazione legata all'attuale crisi politica. "è necessario che il Sistema Sanitario Nazionale veda davanti a se' stabilità, concretezza e continuità - afferma Cricelli -. Non è più tollerabile che ogni momento di instabilità si traduca in un cambiamento radicale di rotta, con la conseguente rivoluzione dei principi cardine. Ribadiamo il nostro impegno nel sostenere il sistema con gli strumenti della medicina generale. Perché tutti i cittadini, colpiti da malattie acute o croniche, abbiano la miglior cura al minor costo possibile". Una delle criticità evidenziate dal Piano Sanitario Nazionale, aggiunge ancora la Simg, è rappresentata dalla sostenibilità del sistema. La spesa sanitaria nel 2009 è pari a circa 105 miliardi di euro ed è destinata a crescere nei prossimi anni, raggiungendo percentuali pari all'8% del PIL. Dati allarmanti che impongono di adottare con urgenza contromisure. "Vi sono Regioni che presentano disavanzi eccessivi - continua il dott. Cricelli -. Perché il processo di governance si realizzi, è necessario valorizzare anche i nostri strumenti di valutazione economica e di audit che permettono di indicare non il costo di una misura sanitaria, ma quale risultato si ottiene attraverso l'impiego di ogni singola unità monetaria. La sostenibilità infatti non può essere separata dalla valutazione dei risultati". Altro punto evidenziato dal Piano, su cui la SIMG è impegnata da tempo, è quello delle azioni di controllo dei "determinanti di salute", cioè i fattori ambientali, sociali, legati agli stili di vita e all'alimentazione, che svolgono un ruolo fondamentale nella pratica della medicina, quali innovativi e poliedrici strumenti di prevenzione e promozione del benessere dei cittadini.
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"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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