Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Ritorna il prestigioso manuale Roversi: sarà anche su internet, Ipod e Iphone

Medicina Generale Redazione DottNet | 28/11/2010 18:36

Torna, dopo sei anni dall’ultima pubblicazione, il manuale di medicina Roversi. Per realizzare l’undicesima edizione dell’opera, in distribuzione dalla prossima estate, sono stati coinvolti più di un centinaio di autorevoli autori  coordinati da un board d’eccellenza, costituito dai professori Alberto Zanchetti, Renato Lauro e Francesco Rossi , che in oltre duemila pagine descrivono diagnosi e cure per migliaia di patologie. 

 Tra le novità dell’opera, voluta da sanofi-aventis  e curata dalla  Merqurio Editore di Napoli, ci sarà anche la possibilità di aggiornare i contenuti in tempo reale attraverso una piattaforma web studiata dalla  Merqurio sfruttando le più avanzate tecnologie: “E’ la grande novità del nuovo Roversi – commenta Salvatore Ruggiero, amministratore delegato della casa editrice napoletana –. Oltre alla tradizionale edizione cartacea, il manuale sarà consultabile anche attraverso internet, Iphone e Ipad. Il Roversi, come tutti i medici sanno, è un volume sintetico ma omnicomprensivo, completo e utilissimo per la professione e per noi è un onore poterlo riproporre in questa nuove veste”. La storia del più famoso manuale di medicina edito in Italia comincia con il sodalizio professionale tra   Anton Spartaco Roversi, professore universitario,  e Domenico Cesa Bianchi, direttore della Clinica Medica Generale alla Regia Università di Milano. La prefazione alla prima edizione, datata 1940, fu scritta dal direttore stesso che raccomandava l’uso “quotidiano del breviario” da parte del medico generalista italiano. “Roversi fu aiutato nella stesura  del testo da sedici medici lombardi che si assunsero l’onere di affrontare ogni patologia suddivisa per distretto anatomico – ricorda  Alberto Zanchetti professore ordinario di Medicina interna all’Università Statale e direttore del Centro di Fisiologia clinica e Ipertensione all’Ospedale Maggiore, entrambi a Milano -.

Si presentava come un’elegante monografia che  in quegli anni rivoluzionò il concetto di testo di riferimento per l’esercizio della professione  dei medici di famiglia. Dopo la prima edizione ne seguirono altre, sempre più complete ed esaustive della realtà medica contemporanea”. “In tempi in cui l’aggiornamento del medico era affidato per la maggior parte ai libri di testo – aggiunge Zanchetti -, il manuale Roversi è stato il volume con cui i giovani medici affrontarono le loro prime esperienze in ambulatorio. Verso la fine degli anni ’60 il manuale Roversi assunse definitivamente il ruolo di testo di riferimento per la documentazione rapida del Mmg”. “Il nuovo Roversi che ci accingiamo a pubblicare – aggiunge il professor Renato Lauro rettore dell’università romana di Tor Vergata - vuole conservare lo spirito e le finalità del Manuale Roversi, nato come strumento di consultazione pratica per il medico di medicina generale”. Come accennato saranno circa cento gli autori coinvolti nell’opera: “Sulla scelta dei collaboratori è stata posta attenzione al contributo dell’eccellenza della medicina italiana – conclude il professor Francesco Rossi, farmacologo e rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli -.  L’apporto dei più prestigiosi  professionisti italiani nelle diverse aree  terapeutiche conferisce all’opera autorevolezza di contenuti e pluralità di linguaggi”. 

E voi, amici medici, avete mai utilizzato il Roversi? Quale ricordo conservate del famoso manuale? Ci farebbe piacere leggere i vostri commenti.

Commenti

Rispondi
Rispondi
Rispondi
Rispondi

I Correlati

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa