Aracne è un progetto finalizzato a migliorare il sistema sanitario, attraverso un lavoro di rete in grado di prevenire e curare la grave patologia delle infezioni ossee. Dopo una prima sperimentazione in Sicilia, il progetto verrà riproposto in tutta Italia entro il 2012. Il progetto, redatto dall'Associazione nazionale per le infezioni ossee (Anio), è nato per la prevenzione delle infezioni ossee di provenienza da infortuni sul lavoro. La presentazione è avvenuta ieri pomeriggio presso l'aula magna Maurizio Vignola degli ospedali riuniti Villa Sofia - Cervello di Palermo. Il Progetto cofinanziato da Anio e da Inail Sicilia, nel suo percorso ha subito una serie di perfezionamenti con il contributo dell'assessorato alla Salute della Regione Siciliana e con il patrocinio del ministero della Salute.
In Italia ogni anno si censiscono 28 mila nuovi casi d'infezioni ossee, provenienti da traumi ossei o di provenienza da complicanze di altre patologie, una delle prime il diabete. La Sicilia ha una considerevole percentuale d'infezioni di natura ortopedica, causate da infortuni sul lavoro, da esiti da trattamenti chirurgici in traumatologia, e da degenerazioni da piede diabetico. Il Progetto Aracne, in particolare, propone di costruire una rete di esperti nel trattamento delle complessità ortopediche che minacciano di evolversi o si sono evolute in infezioni ossee ed articolari e piede diabetico, adoperando esperienze e competenze specifiche sia territoriali sia dei centri d'eccellenza Codivilla Putti di Cortina e Santa Corona di Pietra Ligure. L'obiettivo, in una sua fase successiva, mira pure alla creazione di protocolli comportamentali destinati in primo luogo alla prevenzione per evitare lunghi decorsi di cure, esiti estremamente invalidanti e costi socio economici elevatissimi. "La prevenzione e la formazione sono il primo strumento utile ed efficace per patologie come questa - afferma il presidente nazionale dell'Anio Girolamo Calsabianca -. In dieci anni abbiamo costruito una rete di assistenza e di reale sostegno, ma come ogni organizzazione di volontariato, nata a difesa di un diritto, quest'ultima deve dare un sostegno e rappresentare le esigenze, ma deve anche proporre delle soluzioni sostenibili.
In Italia, si stima che la prevalenza dei soggetti osteoporotici over 50 corrisponda al 23,1% nelle donne e al 7,0% negli uomini (International Osteoporosis Foundation)
Chirurgia mini-invasiva e robotica le armi contro la stenosi del canale lombare
Potrebbe essere sfruttato come base di terapia per l'osteoporosi e per aiutare a guarire le fratture ossee
In uno studio su animali pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine il peptide, Pepitem, ha garantito la formazione di nuovo osso sano in topolini con problemi di osteoporosi
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