Dieci anni fa, quando la legge 405 introdusse i farmaci equivalenti in Italia, solo una persona su cento li usava, mentre oggi il rapporto è di 1 a 10: numeri interessanti benché lontani dalla media europea che registra un rapporto di 5 su 10. Si tratta di una piccola rivoluzione per gli italiani, notoriamente sospettosi nei confronti dei farmaci non 'griffati', che nell'ultimo decennio si sono abituati all'idea che un farmaco che porta solo il nome del suo principio attivo è ugualmente efficace rispetto al farmaco più noto. Gli esperti sono unanimi nel sottolineare che molta strada è stata fatta, ma che molto lavoro c'è ancora da fare: attualmente solo il 13% dei farmaci ha un suo equivalente e per questo il Codacons ha chiesto al ministro della salute Fazio di intervenire con provvedimenti che rilancino e incentivino la diffusione del generico.
La promozione sul generico va sempre sostenuta perché, dicono al Codacons "i medici di base persistono nel non voler prescrivere i farmaci equivalenti e i farmacisti dimenticano di informare il paziente dell'esistenza di un generico" identico in efficacia e certamente più economico.Importante, in effetti, è anche il ruolo dei medici, visto che sono loro a poter prescrivere certi farmaci generici: nel primo semestre 2010, il 15,3% dei medicinali su prescrizione rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale è stato equivalente. “La scadenza brevettuale, se riguarda farmaci noti ed efficaci, conferisce uno straordinario valore aggiunto a prodotti medicinali di comprovata efficacia.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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