Aumentano i casi di influenza in Italia ed i più colpiti sono i bambini nella fascia di età 5-14 anni. Lo rileva Influnet, la rete per la sorveglianza della sindrome influenzale coordinata dal ministero della Salute che si avvale della collaborazione dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). Secondo le ultime rilevazioni dei 763 medici sentinella Influnet sul territorio nazionale, la curva dei casi influenzali inizia dunque a presentarsi 'in salita': il valore dell' incidenza totale è pari a 1,51 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 4,08 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni l'incidenza è pari a 2,91, nella fascia 15-64 anni a 1,27 e tra gli individui di età pari a 65 anni e oltre a 0,49 casi per mille assistiti. In questi giorni si è parlato anche di virus A/H1N1 che però "non sembra essere più virulento rispetto a quello in circolazione lo scorso anno".
Ad affermarlo, a fronte degli oltre 200 casi gravi di influenza A registrati in Gran Bretagna, è il direttore del dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità Gianni Rezza, il quale invita ad evitare gli allarmismi ribadendo l'importanza della vaccinazione antinfluenzale. 'Il ritorno del virus A/H1N1 - ha detto Rezza - era possibile ed in qualche misura atteso, ma non è detto che tale virus ex-pandemico determinerà quest'anno un maggior numero di casi e, al momento, non sembra essere diventato più potente o virulento'. Il comportamento del virus, come dimostrato dai casi inglesi, infatti, ha rilevato l'esperto, 'sembra seguire le caratteristiche dello scorso anno: il virus A/H1N1 sta cioè colpendo maggiormente soggetti più giovani, soggetti con fattori di rischio e donne incinte.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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