In futuro la bioingegneria potrebbe rendere un ricordo il trapianto di fegato o farlo divenire solo una delle opzioni disponibili per curare gravi malattie epatiche: ricercatori tedeschi hanno infatti costruito in laboratorio tessuto epatico in 3D ''montato'' su un'impalcatura di materiale biologico che scompare come i punti di sutura riassorbibili usati oggi in chirurgia. L'idea e' che questo tessuto in provetta sia impiantato nel paziente malato e li' vada a ricostruire un nuovo fegato sano. Ma non e' da escludere che si arrivi a creare fegati nuovi in laboratorio da trapiantare tout court. Il traguardo e' dell'equipe di Joerg-Matthias Pollok, capo del laboratorio di ingegneria dei tessuti e trapianto di cellule, presso l'Universita' di Amburgo. Gli esperti hanno assemblato molti di questi 'fegati' a partire da cellule di 12 persone dimostrando che la procedura e' fattibile.
Gli scienziati hanno coltivato le cellule epatiche per due giorni e poi le hanno ''montate'' su uno scheletro di materiale biodegradabile. Secondo quanto riferito da Pollok ''la nostra idea e' creare tessuto epatico in provetta per impiantarlo nei pazienti, cosicche' le cellule o meglio il nuovo tessuto vadano a costruire un nuovo fegato per il paziente direttamente in situ''. Il fegato e' un organo con ampie potenzialita' autorigenerative ma quando e' seriamente compromesso da malattie come cirrosi o epatite spesso non ce la fa piu' a rigenerarsi e cessa di funzionare. In questi casi per il paziente la sopravvivenza si chiama trapianto; ma le liste d'attesa sono lunghe. L'idea di creare fegati in laboratorio da usare al posto dei fegati da donatore non e' peregrina e anzi rischuote l'interesse di molti ricercatori nel mondo.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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