C'e' un 'prima' e un 'dopo' Eluana Englaro. Eluana se ne e' andata alle 19.35 del 9 febbraio 2009, al termine di 17 anni vissuti in stato vegetativo, dopo un incidente stradale, in bilico tra la vita e la morte. Se ne e' andata in una clinica di Udine, a seguito di una lunghissima battaglia a colpi di sentenze che ha portato a quell'atto finale da sempre chiesto dal padre di lei, Beppino: la sospensione dei trattamenti di alimentazione e idratazione artificiali che la mantenevano in vita, ritenuti dall'uomo un accanimento terapeutico contrario alla volonta' espressa, piu' volte nel corso della sua esistenza, dalla figlia stessa. 'Prima' di Eluana, le questioni legate al 'fine vita' erano un argomento per molti oscuro.
'Con' e 'dopo' Eluana, il dibattito circa il diritto di ogni individuo di decidere delle cure da ricevere in caso di incapacita' di intendere e' diventato di dominio pubblico. A due anni dalla sua morte, una legge sul testamento biologico - sulla base della quale ognuno potrebbe esprimere delle dichiarazioni anticipate in merito ai trattamenti da ricevere in caso di malattia terminale che porti all'incapacita' di esprimersi - ancora non c'e' (il dibattito parlamentare sul ddl riprendera' il 21 febbraio). Ma il caso di Eluana ha rappresentato uno 'spartiacque' aprendo un dibattito politico e culturale senza precedenti. Anche se il tema del 'fine vita' si era gia' imposto all'attenzione con un altro caso, quello di Piergiorgio Welby, affetto da distrofia muscolare: anche lui e' stato al centro di un caso mediatico e legale contro l'accanimento terapeutico. Fu aiutato a morire nel 2006 da un medico, poi prosciolto.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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