Gipef, i medici europei chiedono il rispetto del riposo
Quante ore al massimo possono lavorare i camici bianchi per continuare ad essere vigili ed efficaci nelle cure? E di quanto riposo hanno bisogno per il medesimo intento? Non si tratta solo di tutelare la sicurezza del lavoratore-medico: è in gioco, sostengono, la salute del paziente. L'esigenza di dover fissare alcuni punti fermi nella determinazione dell'orario di lavoro nasce dal voler emendare una proposta di revisione di una Direttiva (la EWTD 2003/88/CE) che attualmente disciplina tale materia in ambito europeo. Tale revisione, se applicata anche ai medici, li costringerebbe infatti a lunghi turni di lavoro, non intervallati nè compensati da adeguato riposo. ''Abbiamo assunto una posizione responsabile su una questione delicata - ha affermato a conclusione dei lavori del GIPEF Amedeo Bianco, presidente FNOMCeO- Il nostro intento è quello di sottolineare una questione che è stata trascurata dalla Direttiva: il medico non ha nelle sue mani solo la propria salute di lavoratore, ma anche la sicurezza del paziente''. Il Documento sarà la base di un'azione di pressione sul Parlamento e sul Consiglio europeo, affinchè la Flexicurity (la nuova normativa europea in ambito lavorativo che vorrebbe ampliare in maniera così indiscriminata i turni di lavoro) non sia applicata ai medici.