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Pubblicato il decreto sulla farmacia dei servizi. Mandelli (Fofi): farmacisti e medici di base insieme per la prevenzione primaria

Medicina Generale Silvio Campione | 13/03/2011 10:44

Medici di medicina generale e farmacisti saranno più vicini. E’ l’auspicio del presidente della Fofi, Federazione degli ordini dei farmacisti, Andrea Mandelli all’indomani della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del  decreto che, in attuazione della legge 69 del 2009, regolamenta i test diagnostici che sarà possibile effettuare in farmacia. Che così diventa un centro servizi sanitari che, almeno in teoria, dovrebbe alleggerire il lavoro di ospedali e medici. Grande soddisfazione per la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale viene, dunque,  espressa da Mandelli.

 "Quando nel 2006 abbiamo proposto il progetto della farmacia centro polifunzionale di servizi - ricorda - avevamo due obiettivi: contribuire a una migliore assistenza sul territorio e promuovere un'importante evoluzione della professionalità dei farmacisti italiani". Mandelli osserva che "da sempre il farmacista svolge una funzione di consulenza del cittadino fondamentale, spesso, come nel servizio notturno, essendo l'unico operatore sanitario presente sul territorio oltre ai servizi di emergenza. Oggi, con la fase conclusiva dell'iter partito con la Legge 69/2009, la farmacia dei servizi permetterà al farmacista di poter offrire un più ampio ventaglio di prestazioni, potendo collaborare anche alla prevenzione primaria accanto ai medici di famiglia, con i quali auspichiamo si rinsaldi la già grande collaborazione a vantaggio dei cittadini". Tra 15 giorni - quando le disposizioni entreranno effettivamente in vigore - si potranno effettuare, però, soltanto quelle analisi che prevedono l'uso di quegli strumenti di autodiagnosi che normalmente "sono gestibili direttamente dai pazienti in funzione di autocontrollo a domicilio", ma che "in caso di condizioni di fragilità o di non completa autosufficienza, possono essere utilizzati mediante il supporto di un operatore sanitario, presso le farmacie territoriali pubbliche e private". Vietato "l'utilizzo di apparecchiature che prevedano attività di prelievo di sangue o di plasma mediante siringhe o dispositivi equivalenti, restando in ogni caso esclusa l'attività di prescrizione e diagnosi". Per quanto riguarda gli esami strumentali, in farmacia sono utilizzabili "dispositivi per la misurazione con modalità non invasiva della pressione arteriosa; dispositivi per la misurazione della capacità polmonare tramite auto- spirometria; dispositivi per la misurazione con modalità non invasiva della saturazione percentuale dell'ossigeno; dispositivi per il monitoraggio con modalità non invasive della pressione arteriosa e dell'attività cardiaca in collegamento funzionale con i centri di cardiologia accreditati dalle Regioni sulla base di specifici requisiti tecnici, professionali e strutturali". Utilizzabili anche i defibrillatori semiautomatici. Il decreto indica anche le analisi che potranno essere richieste. E cioè: test per glicemia, colesterolo e trigliceridi; test per misurazione in tempo reale di emoglobina, emoglobina glicata, creatinina, tranminasi, ematocrito; test per la misurazione di componenti delle urine quali acido ascorbico, chetoni, urobilinogeno e bilirubina, leucociti, nitriti, pH, sangue, proteine ed esterasi leucocitaria; test ovulazione, test gravidanza e test menopausa per la misura dei livelli dell'ormone Fsa nelle urine; test colon-retto per la rilevazione di sangue occulto nelle feci.

Un elenco che, precisa il testo, sarà "periodicamente aggiornato con decreto del ministro della Salute, previa intesa con la Conferenza per i rapporti permanenti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano". E anche per queste prestazioni l'elenco sarà periodicamente aggiornato. Il ministero della Salute, inoltre, sempre in accordo con le Regioni, mette a punto le linee guida sull'utilizzo dei dispositivi a cui le farmacie saranno tenute ad adeguarsi. Le farmacie utilizzeranno, per queste prestazioni, "spazi dedicati e separati dagli altri ambienti, che consentano l'uso, la manutenzione e la conservazione delle apparecchiature dedicate in condizioni di sicurezza nonché l'osservanza della normativa in materia di protezione dei dati personali". Inoltre, "il farmacista titolare o il direttore responsabile della farmacia definisce in un apposito documento, conservato in originale presso la farmacia e inviato in copia all'azienda sanitaria locale territorialmente competente, i compiti e le responsabilità degli infermieri o degli operatori socio sanitari che forniscono il supporto all'utilizzazione delle strumentazioni necessarie per l'esecuzione delle analisi nel rispetto dei rispettivi profili professionali". Il personale che esegue gli esami deve essere adeguatamente preparato e "deve partecipare a corsi di aggiornamento professionale relativi all'utilizzo delle tecnologie adoperate, con cadenza almeno triennale". Il farmacista titolare risponde, oltre che del buon uso degli apparecchi, anche di inesattezze dei risultati dovute a carenze di manutenzione.

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