Li visita con attenzione, li ascolta, cerca di soddisfare le loro attese. La maggioranza degli italiani, perciò, si fida del medico di famiglia. Lo confermano due nuove indagini, una realizzata su un campione di 780 medici dal Centro studi della Federazione italiana dei medici di famiglia (Fimmg), l'altra affidata ad un istituto di ricerca (SWG) che ha intervistato un campione di 1.900 cittadini.
«Che i pazienti fossero soddisfatti del loro rapporto col medico di famiglia lo sapevamo già da precedenti indagini — afferma Stefano Zingoni, responsabile del Centro studi nazionale della Fimmg —. Questa nuova ricerca, però, va oltre, indagando la fiducia in tutte le sue manifestazioni dalla prospettiva di entrambi gli attori dell'assistenza territoriale». Ebbene, dai risultati emerge che il rapporto medico-paziente «è sempre più maturo e interattivo — continua Zingoni —. I pazienti fanno più domande, chiedono spiegazioni, vogliono essere coinvolti. E i medici dedicano loro più tempo». Di solito il rapporto fiduciario è di lunga durata e tutti gradiscono il "faccia a faccia", che non si perde nella burocrazia. Insomma, la stragrande maggioranza di noi assistiti sembra affidare senza incertezze la sua salute al medico di famiglia: ne segue le indicazioni, raramente cerca il parere di altri dottori, o si cura da solo. Anche se, nei casi più complessi, preferisce andare dallo specialista.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti