Sono un MMG,favorevole a tutto ciò che possa semplificare la vita delle persone, soprattutto quando sono più fragili perché malati. Tralasciando per il momento le problematiche e la confusione,le incongruenze dei sindacati medici, ecc., ho accettato di buon grado la legge Brunetta per l’invio telematico dei certificati di malattia on line : il medico, visitata la persona ammalata, invia per via telematica all’INPS la certificazione di malattia ; il datore di lavoro potrà controllare accedendo al sito dell’INPS ed utilizzando C.F. del lavoratore e n.protocollo INPS consegnato al p. dal medico oppure riceverà in automatico una copia se avrà attivato la PEC.
Perfetto: pur a spese (in tutti i sensi !) del medico, si è semplificata la gestione burocratica della malattia ! Che sciocco: siamo in Italia, non può essere così semplice! Alla domanda se dobbiamo “ stampare e consegnare al p il certificato di malattia inviato on line oppure è sufficiente comunicargli il n di protocollo”, l’INPS in data 03-03-2011 prot INPS.CCBFF.02/03/2011.0113344 risponde : “terminata la trasmissione del certificato di malattia telematico, il medico curante rilascia al lavoratore copia cartacea: - dell’attestato di malattia per il datore di lavoro,privo di diagnosi; - del certificato di malattia per l’assistito … Spedire con raccomandata AR o recapitare (…) entro 2 giorni dal rilascio il certificato (…)”.
In cosa consiste la trionfale rivoluzione di Brunetta ? chiacchiere ? tutto continua ad essere fatto a spese di qualcun altro : i medici ( “sempre affamati di soldi “, ma sono quelli che stanno facendo gratuitamente il lavoro !) ed i lavoratori, che dopo l’illusione iniziale ( che bello dottore, non devo più andare alla posta o all’INPS a fare la fila ) si ritrovano come prima . Domandina: ma se tutto è rimasto come prima, le centinaia di milioni di euro che Brunetta dice si siano risparmiati grazie all’invio telematico , da dove provengono? Solo dalle tasche dei medici che utilizzando risorse proprie fanno risparmiare la carta precedentemente utilizzata e fornita dall’INPS ?! Della serie : non mettiamo le mani nelle tasche degli italiani. Dott. Piero Eleuteri, Pomezia (RM)
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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