Due pesi e due misure. Molti medici prescrivono ai pazienti terapie alle quali non si sottoporrebbero se solo fossero loro a fare i conti con malanni e acciacchi. Quel che scrivono sulla ricetta, in altre parole, varia notevolmente se è lo stesso camice bianco ad aver bisogno di cure. Lo rivela uno studio Usa condotto su circa 1.000 medici, realizzato chiedendo ai camici bianchi di prescrivere una terapia e successivamente ipotizzare un'auto-cura'. Ebbene, come mostra il sondaggio pubblicato su un report degli 'Archives of Internal Medicine', le decisioni cambiano sensibilmente quando il dottore è dall'altra parte della barricata.
I medici, stando per lo meno alle risposte fornite, sono molto più propensi a scegliere per loro stessi terapie che comportano una mortalità più elevata ma che offrono, dall'altro lato, maggiori probabilità di sopravvivere senza dover fare i conti con temibili effetti avversi. Per i loro pazienti, invece, prediligono trattamenti che mostrano indici di sopravvivenza maggiori, badando tuttavia meno alla qualità di vita. Qualche esempio? Messi davanti alla scelta di un intervento per rimuovere un cancro intestinale per loro stessi, due quinti di 242 medici hanno scelto una procedura chirurgica con una maggiore incidenza sul fronte dei decessi, ma con un tasso più basso di effetti avversi.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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