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Oms, ecco l’atlante delle cefalee

Medicina Generale Redazione DottNet | 04/05/2011 11:15

Emicranie e cefalee sono talmente diffuse e comuni che ne soffre la metà, se non il 70%, degli adulti tra i 18 e 65 anni. Ma solo il 10% di loro è seguito o è stato visitato da un medico, il resto si cura da se'. Tutto questo con impatti pesanti, sia in termini di disabilità che di perdita di produttività, anche per gli Stati. A fare il punto su quella che l'Organizzazione mondiale della sanità ha definito come una delle priorità di salute pubblica è l'Atlante delle cefalee, presentato al Parlamento europeo dall'organizzazione Lifting the burden e dall'Oms.

 

- UN'EPIDEMIA CRESCENTE: nel mondo almeno il 50,5% della popolazione adulta soffre di emicrania, cefalea tensiva, cefalea da abuso da farmaci o altri tipi di cefalea. L'1,7-4% della popolazione per 15 o più giorni al mese, mentre in Europa un cittadino su 6 soffre di una cefalea disabilitante ricorrente e costante. 'Ad essere cresciuta - spiega Paolo Martelletti, presidente di Lifting the burden, Ong riconosciuta dall'Oms come partner nella lotta a questa patologia - è soprattutto la cefalea da abuso di farmaci, sporadica fino a 20 anni fa, e ora presente in almeno il 3-4% della popolazione, prettamente di sesso femminile. Si tratta di un'emicrania che diventa cronica, spesso indotta da stili di vita incongrui. Molte donne, per essere all'altezza degli innumerevoli compiti che devono svolgere finiscono per abusare dei farmaci per sedare i dolori'.

- FATTORI DI RISCHIO: Quelli principali sono quattro: sociali (20.8%), come la qualità ed eventi della vita; condizioni mediche (15.8%) come ipertensione, depressione e malattie infettive; farmaci o terapie, e loro abuso (12.9%); altri fattori di stili di vita, come l'abuso di sostanze e le abitudini alimentari (7.9%).

- UNO 'TSUNAMI FINANZIARIO': L'impatto di questa patologia è alquanto significativo in termini finanziari. 'Nella sola Europa a 27 - continua Martelletti - il costo complessivo annuale delle cefalee è di 155 miliardi di euro, di cui 98 miliardi per le emicranie, 34 miliardi per le cefalee indotte da abuso da farmaci, 20 miliardi per le cefalee tensive e 3 miliardi per altre cefalee. Oltre il 90% di questi costi sono indiretti, cioè causati da assenze dal lavoro e perdita di produttività. I giorni che si perdono al lavoro solo per l'emicrania in Ue sono 190 milioni, dove ogni momento un milione di persone ha un attacco di emicrania'.

- CONOSCERE PER PREVENIRE: Formare i medici, soprattutto quelli di medicina generale, su come riconoscere e diagnosticare cefalee ed emicranie è fondamentale per prevenirne la cronicizzazione e l'abuso di farmaci. 'La missione - conclude Martelletti - di Lifting the burden insieme all'Oms è  di educare i medici e i pazienti. I dottori di tutto il mondo devono diventare abili nella diagnosi precoce. Per questo sono fondamentali strumenti come l'atlante, che riunisce i principali studi epidemiologici, linee guida, corsi specializzati'.

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