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La trasformazione del grasso corporeo riduce l’obesità

Medicina Generale Redazione DottNet | 04/05/2011 15:04

Passi avanti nella lotta all'obesità. Un gruppo di scienziati americani ha trovato un modo per trasformare il grasso 'cattivo' in un tipo di grasso migliore, capace di bruciare le calorie e ridurre il peso corporeo. Una scoperta eccezionale, ottenuta da studiosi della Johns Hopkins sui ratti, che potrebbe essere 'allargata' agli esseri umani, aprendo così la strada a un nuovo trattamento contro l'obesità, capace di contrastarla 'dall'interno' Modificando l'espressione di una proteina legata all'appetito, i ricercatori non solo hanno ridotto l'apporto calorico degli animali e il loro peso, ma hanno anche trasformato la composizione del grasso corporeo. Il grasso bianco 'cattivo' è diventato grasso bruno 'buono', su legge su 'Cell Metabolism'.

 Quest'ultimo è un tipo di grasso abbondante nei neonati, che lo usano come fonte di energia per generare calore, spendendo calorie. Il problema è che, con l'età, il grasso bruno scompare e viene in gran parte sostituito dal grasso "cattivo". Un 'compagno' che in genere si piazza come una ciambella intorno al girovita. Gli esperti pensano che stimolando l'organismo a produrre più grasso bruno invece di quello bianco si potrebbe controllare il peso e prevenire in un colpo solo obesità e problemi di salute connessi, come il diabete di tipo 2.Il team di Bi Sheng ha dunque condotto un esperimento per vedere se la soppressione di una proteina che stimola l'appetito (Npy) diminuisse il peso degli animali. Una volta spento questo 'interruttore' nel cervello dei roditori, gli scienziati hanno visto che si riduce appetito e assunzione di cibo.

E nonostante i ratti siano stati nutriti con una dieta ricca di grassi, sono riusciti a controllare l'aumento di peso meglio dei compagni con una proteina funzionante.  Quindi i ricercatori sono andati a verificare la composizione dei grassi degli animali, scoprendo che in quelli 'modificati' si era verificata una interessante trasformazione. Una parte del grasso cattivo era stato sostituito da quello buono. A questo punto il team spera che lo stesso effetto possa essere ottenuto negli esseri umani, iniettando cellule staminali del grasso bruno sotto la pelle per bruciare quello cattivo e stimolare la perdita di peso. "Se riuscissimo a trasformare il grasso cattivo in quello buono, capace di bruciare le calorie invece di accumularle, potremmo aggiungere un importante nuova arma a quelle necessarie per affrontare l'epidemia di obesità", conclude lo studioso.

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