Vita difficile in Italia per i 300mila malati di artrite reumatoide: tempi lunghi (fino a 2 anni) per una conferma di diagnosi, informazioni spesso insufficienti e cure inefficaci, con il rischio di cadere quasi sempre (addirittura nel 50,8% dei casi, uno su due) in depressione.
E' la fotografia scattata dal primo rapporto sociale sull'Artrite Reumatoide, presentato a Roma e realizzato da Società Italiana di Reumatologia (Sir), Associazione nazionale Malati Reumatici (Anmar) e dal Censis. L'indagine è stata condotta su un campione nazionale di 646 pazienti. Secondo i dati il tempo medio d'attesa dei pazienti prima di avere una diagnosi è di 11,7 mesi, che diventano 18,1 se la prima diagnosi è effettuata da uno specialista non reumatologo e addirittura 24,2 (più di 2 anni) per avere una conferma di diagnosi da un reumatologo dopo essere passati da un altro specialista.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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