Mentre aspetta di scoprire cos'e' che causa il suo dolore cronico, un paziente potrebbe anche fare in tempo a frequentare un intero corso di laurea. O, nella peggiore delle ipotesi, addirittura a sposarsi e aspettare di festeggiare le nozze d'argento. Si', perche' dalla comparsa dei sintomi al riconoscimento della causa del dolore possono passare da 56 mesi (4-5 anni) a 276 mesi (23 anni). Il dato, presentato a Milano, arriva da un'indagine dell'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda).
L'indagine ha interpellato 400 pazienti (soprattutto donne) fra i 24 i 92 anni, selezionati fra vari ospedali italiani che curano il dolore, e il dato e' confermato dall'Associazione internazionale per lo studio del dolore (Iasp) secondo cui 'in Occidente oltre 12 milioni donne, con un sensibile aumento con l'avanzare dell'eta', soffrono di dolore cronico grave'. Si parla soprattutto di donne perche', dicono gli esperti, loro piu' degli uomini 'spesso sottovalutano i sintomi'.
Ed e' proprio il ritardo nell'arrivare alla diagnosi l'aspetto piu' critico: 'Le pazienti - dice l'indagine - giungono alla prima visita con sintomi piu' che avanzati e un'intensita' di dolore dichiarata intorno all'8, quando la punta massima e' 10.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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