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Tocoferolo e Metformina inefficaci nella steatosi non alcolica pediatrica

Gastroenterologia Redazione DottNet | 06/06/2011 17:39

Contrariamente a quanto suggerito da studi preliminari ce avevano fatto ben sperare, il trattamento con vitamina E e l’antidiabetico metformina non è superiore al placebo nel ridurre il livelli di alanina aminotransferasi (ALT) nei bambini e adolescenti affetti da steatosi epatica non alcolica (NAFLD). È questo il deludente responso dello studio TONIC, un trial randomizzato, controllato e in doppio cieco condotto dal Nonalcoholic Steatohepatitis Clinical Research Network (NASH CRN), fresco di uscita sull’ultimo numero di JAMA. Negli Stati Uniti, la NAFLD è diventata la cause più comune di epatopatia cronica in età pediatrica, di pari passo con l’aumento della prevalenza dell’obesità tra bambini e adolescenti registrato negli ultimi decenni.

Sia negli adulti sia nei bambini affetti dalla malattia si ha frequentemente insulino-resistenza e si ritiene che lo stress ossidativo contribuisca alla progressione della. Pertanto, gli approcci terapeutici si indirizzano verso la riduzione di questi due fenomeni. Incoraggiato dai primi risultati positivi di due studi pilota sulla popolazione pediatrica, i ricercatori del NASH CRN, guidati da Joel E. Lavine, della Columbia University di New York, hanno deciso di effettuare uno studio di fase III per testare l’efficacia della vitamina E e della metformina nel trattamento della NAFLD in bambini e adolescenti. Alla ricerca, che ha coinvolto 10 centri universitari americani* nel periodo compreso tra settembre 2005 e marzo 2010, hanno partecipato 173 pazienti tra gli 8 ei 17 anni con NAFLD confermata da un biopsia, trattati ogni giorno con 800 UI di vitamina E (n = 58) o 1000 mg di metformina 1000 mg (n = 57) oppure placebo (n = 58) per 96 settimane.

L’outcome primario del trial la riduzione prolungata dell’ALT, definita come un calo al di sotto del 50% dei livelli basali o dei 40 U/l alle visite di controllo eseguite ogni 12 settimane a partire dalla 48ma settimana fino alla fine del trattamento. La percentuale di pazienti che hanno mostrato una riduzione prolungata dell’ALT è stata simile a quella registrata nel gruppo placebo (17%) sia nel gruppo trattato con vitamina E (26%; P = 0,26) sia in quello trattato con metformina (16%;P = 0,83). La variazione media dei livelli dell’ALT dopo 96 settimane rispetto al basale è stata pari a -35,2 U/l nei controlli contro -48,3 U/l nel gruppo vitamina E (P = 0,07) e -41,7 U/L nel gruppo metformina (P = 0,40).

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  Tra i 121 pazienti che al basale presentavano una steatoepatite non alcolica (NASH) o una NASH borderline, la risoluzione della NASH è stata significativamente maggiore nel gruppo trattato con la vitamina E che non nel gruppo placebo (58% contro 28%; P = 0,006, mentre non si sono evidenziate differenze significative rispetto ai controlli nel gruppo metformina (41%; P = 0,23). Infine, nessuno dei due trattamenti testati ha portato a miglioramenti istologici significativi rispetto al placebo e non si sono osservate differenze significative tra i diversi gruppi in studio per quanto riguarda frequenza e gravità degli eventi avversi. Nel complesso, ammettono dunque gli autori, lo studio è negativo, con l’unica eccezione del miglioramento significativo degli outcome secondari istologici ottenuto con la vitamina D nei pazienti con NASH confermata dalla biopsia o borderline. Dato, però, che i rischi della biopsia potrebbero essere superiori ai benefici del  trattamento, lo sviluppo di marker non invasivi per l’identificazione e il monitoraggio di coloro che potrebbero beneficiarne è auspicabile, concludono i ricercatori, ribadendo nel contempo l’importanza delle modificazioni dello stile di vita nei bambini affetti da NAFLD.

Bibliografia: J.E. Lavine, et al. Effect of Vitamin E or Metformin for Treatment of Nonalcoholic Fatty Liver Disease in Children and Adolescents. The TONIC Randomized Controlled Trial. JAMA. 2011;305(16):1659-1668. doi: 10.1001/jama.2011.520

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