Contrariamente a quanto suggerito da studi preliminari ce avevano fatto ben sperare, il trattamento con vitamina E e l’antidiabetico metformina non è superiore al placebo nel ridurre il livelli di alanina aminotransferasi (ALT) nei bambini e adolescenti affetti da steatosi epatica non alcolica (NAFLD). È questo il deludente responso dello studio TONIC, un trial randomizzato, controllato e in doppio cieco condotto dal Nonalcoholic Steatohepatitis Clinical Research Network (NASH CRN), fresco di uscita sull’ultimo numero di JAMA. Negli Stati Uniti, la NAFLD è diventata la cause più comune di epatopatia cronica in età pediatrica, di pari passo con l’aumento della prevalenza dell’obesità tra bambini e adolescenti registrato negli ultimi decenni.
Sia negli adulti sia nei bambini affetti dalla malattia si ha frequentemente insulino-resistenza e si ritiene che lo stress ossidativo contribuisca alla progressione della. Pertanto, gli approcci terapeutici si indirizzano verso la riduzione di questi due fenomeni. Incoraggiato dai primi risultati positivi di due studi pilota sulla popolazione pediatrica, i ricercatori del NASH CRN, guidati da Joel E. Lavine, della Columbia University di New York, hanno deciso di effettuare uno studio di fase III per testare l’efficacia della vitamina E e della metformina nel trattamento della NAFLD in bambini e adolescenti. Alla ricerca, che ha coinvolto 10 centri universitari americani* nel periodo compreso tra settembre 2005 e marzo 2010, hanno partecipato 173 pazienti tra gli 8 ei 17 anni con NAFLD confermata da un biopsia, trattati ogni giorno con 800 UI di vitamina E (n = 58) o 1000 mg di metformina 1000 mg (n = 57) oppure placebo (n = 58) per 96 settimane.
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